Lino Banfi è stato ospite del Bari International Film Festival (Bif&st) per ricevere il premio Bifest alla carriera. L’attore pugliese ha avuto modo di parlare della sua lunga carriera, soffermandosi su un dettaglio relativo a Fracchia la belva umana, il film del 1981 che lo vide recitare nei panni del commissario Auricchio al fianco di Paolo Villaggio. A tal proposito, Banfi ha rivelato che oggi non canterebbe la famigerata canzone “Benvenuti a ‘sti fro**ni…”, tra le scena più cult del film (tra l’altro improvvisata dallo stesso Banfi, leggi sotto), ma ricca di epiteti che oggi sarebbero chiaramente omofobici.

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Come riportato da Repubblica, la comicità di cui l’attore pugliese è stato grande protagonista è cambiata al passo con gli usi e i costumi del Belpaese. Per questo motivo, oggi, Lino Banfi ritiene che sarebbe altamente inopportuna una canzone del genere: “Cambierei quella canzone, perché quella parola è brutta – spiega Banfi – Forse non farei proprio quella scena, meglio evitare perché oggi ogni cosa è difficile”. Pensa tutte le volte in cui mi sono vestito da nero e mi sono truccato, a me piaceva fare canzoni di personaggi di colore. Oggi non si potrebbe fare. Eviterei anche certe scene con scritte arabe in Vieni avanti cretino. Meglio evitare altrimenti ci trovavamo sgozzati come due scemi io e l’altro attore che recitava con me. È un approccio ormai lontano, ma meglio precisare: “Ci sono correzioni che si possono fare nei film, senza però abbandonare completamente il personaggio, che può essere comunque divertente. 

Recentemente, inoltre, il gruppo Facebook Noi che amiamo Lino Banfi official è stato oscurato e censurato per incitamento all’odio e alla violenza contro gli omosessuali. A questo proposito, Lino Banfi ha dichiarato: “Ci stanno togliendo la possibilità di ridere e far ridere, cosa di cui oggi avremmo un gran bisogno. Per questo dico basta agli eccessi del politicamente corretto: con queste azioni sono gli stessi censori a risultare ridicoli e poco credibili. Nessun gay si è mai sentito offeso dai miei film e io ho provato a trattare l’omosessualità tenendomi sempre lontanissimo dal rischio omofobia”.