Leo Gullotta si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Repubblica, ripercorrendo vita e carriera, dagli anni al Bagaglino, quando rifiutò i doni che Silvio Berlusconi portava agli attori e alle ballerine, al suo attivismo sui diritti civili, del matrimonio con Fabio Grossi e del suo parere sul Governo Meloni.

Sul Bagaglino e i regali di Berlusconi, racconta:

Durante le prove, Berlusconi portava dei cadeaux o faceva consegnare i regali: farfalle gioiello per le donne, per noi maschietti orologi. Io educatamente salutavo, gli altri tutti prostrati, gioiosi. Me ne stavo in camerino e quando veniva il segretario, dicevo sempre: “Ringrazio, ma l’ho già avuto”. Se ho mai accettato il dono? No. Una piccola scelta di libertà personale, senza suonare i tamburi. La lezione che mi aveva insegnato mio padre: “Mantieni la libertà del pensiero, quando lo abbandoni sarai sempre complice di qualcosa”.

Sul suo matrimonio con Fabio Grossi, con il quale è legato da 43 anni:

 “Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Come è venuta fuori la possibilità delle unioni civili l’ho colta subito. Ma la strada per i diritti è lunga”. Quanto al matrimonio con Grossi ha aggiunto: “Stavo con Fabio da 43 anni. Ci sono voluti trent’anni per la legge sulle unioni civili, che è un fatto di civiltà. È un diritto e l’ho preso. Vivo meravigliosamente bene con Fabio, con grande rispetto”. E ha concluso commentando la posizione del Governo Meloni sui diritti civili: “Tiziano Ferro dice che non sono pieni diritti? Ha ragione. A tutt’oggi con questo governo è offensivo quello che accade dal punto di vista civile e umano. Addirittura sposano la linea di Orban, apprezzando di più la vita non concessa all’omosessualità, con la scusa delle mamme che fanno i figli all’estero, raccontando storie incredibili e negando i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone? Sono parole spudorate.

 

Se vi foste persi la nostra intervista a Leo Gullotta potete recuperarla qua

 

Il Bagaglino, Leo Gullotta: “I politici ospiti si prendevano le torte in faccia pur di farsi vedere, per loro faceva più di una campagna elettorale”