In una lunga intervista rilascia a “Il Corriere della Sera”, Dalila Di Lazzaro si lascia andare a ricordi e confessioni riguardanti la sua carriera. In primis della celebre cena con Robert De Niro a cui la invitò Sergio Leone:

“Subito non lo riconobbi. Sembrava un frate. Camicia di lino e jeans stropicciati, infradito. Sergio, zac! Lo piazzò vicino a me. A mezzanotte avevo appuntamento con il mio fidanzato, gli avevo detto che ero fuori per lavoro e di aspettarmi. Quando saluto e me ne vado, De Niro esce con me, non sapevo come smollarlo. Mi resta dietro per tutta Trastevere. ‘Vengo con te’, io con i tacchi sui sampietrini… ‘Non ti lascio, voglio star con te’. Io: ‘Ma non posso!’. E lui: ‘Non ti faccio niente’. Ussignur. Arriviamo a piazza Navona. Vado verso l’hotel Raphael, esasperata entro e chiedo un taxi. Quando arriva l’auto, Robert mi dà un bacio, mi fa cadere, mi abbraccia. Io mi divincolo. Dico al tassista vada via: scappo, una liberazione!”.

Dalila Di Lazzaro: “De Niro? E’ il mio mito del cinema, ma viverlo è stata una delusione! Richard Gere? L’ho conosciuto quando non era famoso”

Poi con la memoria si arriva a Gianni Agnelli:

“Aveva delle comodità che a volte faceva provare anche a te. Una sera ero da lui, a Roma. C’era Henry Kissinger, mi annoiavo. Sono lì per andarmene e lui mi dà un portasigarette. Io glielo ridò, ‘che me ne faccio’. Andiamo avanti così per un po’. Sto per uscire senza essermelo preso quando mi raggiunge Brunetto, il suo maggiordomo, che mi dice:‘Se l’Avvocato ti fa un regalo, accetta’. Poi mi accorsi che la scatola era di Bulgari, ci pagai l’anticipo di una casa”.

E infine su Alain Delon:

“Sempre incazzato, una tigre, bellissimo. Sul set, a Parigi, succede un guaio: non mi fanno il trucco e lui furibondo sparisce. Dalla troupe dicono: ‘Solo tu puoi calmarlo’. Gli telefono: ‘Mi hai lasciato qui come una cogl…’. Ride, torna. Intanto disegnai una sua caricatura, sorridente, son brava con le matite. Gliela diedi: ‘Ti voglio solo così’. Allora mi portò da Tiffany, fece realizzare una medaglia con scritto: Dalila, ne m’oublie jamais. Alain”.