Al traguardo dei 50 anni e dei 30 anni di carriera Nek racconta a “Tgcom” i suoi prossimi obiettivi e quelli già raggiunti:

“Mi spaventa più il traguardo dei 30 perché ora bisogna farne altri 30, l’insidia è mantenere l’asticella o alzarla e non è facile. Oggi è semplice arrivare al successo ma mantenerlo non lo è affatto. Sono passati 30 anni ma mi sento sempre un apprendista, ma per il futuro sogno una colonna sonora, un album strumentale e gli stadi”.

Se si chiede al cantautore di individuare idealmente tre momenti di svolta in questo lungo percorso, lui non ha esitazioni:

“Vado a ritroso. Il primo momento è quello relativo all’incidente alla mano. Ho pensato davvero fosse tutto finito. E’ cambiato qualcosa che non tornerà, è stato complicato ma doveroso accettare il cambiamento e ora forse suono meglio di prima, poi Sanremo del 2015: è stato l’anno in cui sono rinato, con ‘Fatti avanti amore’. Ed infine il primo disco pubblicato nella mia vita, nel settembre ’92, una scommessa assoluta”.  

Il recente successo televisivo è stato tale che qualcuno potrebbe ipotizzare per lui un futuro in quella direzione, ma il cantautore non ha intenzione di perdere di vista l’obiettivo principale:

“Il mio è un bilancio positivo, attivo, nonostante la musica si evolvesse sono arrivato fino a qui, magari ora ci sarà energia nuova e si aprirà una prospettiva diversa che non passa per forza dalla musica, ma la musica ci sarà sempre. La tv non sostituirà mai la musica, ma amo mettermi in gioco. Pensate a Morandi: è un cantante ma non solo, mi piace quell’essere poliedrico, mi stimola parecchio”.