È stato il primo film di fantascienza prodotto dal cinema italiano di serie A dai tempi della Decima vittima (1965). Parliamo di Nirvana, pellicola scritta e diretta da Gabriele Salvatores nel 1997, una coproduzione italo-francese con un cast internazionale, composto, tra gli altri, da Christopher Lambert, Emmanuelle Seigner, Diego Abatantuono, Sergio Rubini e Stefania Rocca.

Trama

Jimi (Lambert) è un programmatore di successo, che sta per dare alla luce il suo ultimo videogioco, Nirvana. Tuttavia, Jimi è tutt’altro che felice: abbandonato da più di un anno dalla sua ex compagna, è solo e la sua vita scorre vuota e monotona. Un giorno, un misterioso virus elettronico invade il gioco di prossima pubblicazione: uno dei personaggi creati da Jimi, Solo (Abatantuono), sembra acquistare magicamente una coscienza. Disperatamente consapevole di essere una creatura virtuale, Solo cerca di convincere Jimi a cancellare il programma.

L’idea nata da una console

Ospite al Festival di Bari Bif&st, Salvatores ha raccontato come nacque l’idea del film:

«Stavamo girando Turné e con Diego Abatantuono la sera, a fine riprese, ci rilassavamo con uno dei primi videogiochi rudimentali in cui si poteva giocare a calcio. Una sera Diego, dopo che avevamo spento la consolle, se ne uscì chiedendomi “ma secondo te, adesso che succede ai calciatori, vanno a casa, vanno al ristorante…?”, Questa sua frase mi fece riflettere insieme a quella che Kurt Cobain scrisse in un messaggio prima di morire “Non riesco a stare più in questo gioco”. Ecco, sono state queste due suggestioni alla base della realizzazione di Nirvana».