Uscito al cinema dal 24 al 26 febbraio, “Permette? Alberto Sordi” si prepara a debuttare anche sul piccolo schermo. Il film evento dedicato all’amato comico e attore romano, qui interpretato da Edoardo Pesce, va in onda stasera 24 marzo alle ore 21:25 su Rai 1

Diretto da Luca Manfredi, “Permette? Alberto Sordi” parte dagli anni Trenta per raccontare gli esordi, le amicizie, gli amori e tanti aneddoti della vita di Albertone e del suo debutto nel mondo dello spettacolo.

Nel cast troviamo, oltre a Pesce, Pia Lanciotti nel ruolo di Andreina Pagnani, Alberto Paradossi nel ruolo di Federico Fellini, Martina Galletta nel ruolo di Giulietta Masina, Francesco Foti nel ruolo di Vittorio De Sica, Lillo Petrolo nel ruolo di Aldo Fabrizi, Paola Tiziana Cruci nei panni della mamma di Sordi, Luisa Ricci, Michela Giraud e Paolo Giangrasso sono le sorelle e il fratello di Sordi. Giorgio Colangeli fa un’amichevole partecipazione nel ruolo del padre.

Recensione

Da giovanissimo Alberto Sordi viene espulso dall’Accademia di Recitazione dei Filodrammatici a Milano per la sua incorreggibile parlata romana. Ma Alberto non si arrende e, tornato a Roma, con la sua ricerca della qualità attoriale e con impegno tenace, riesce a diventare l’inconfondibile voce di Oliver Hardy, si fa notare sui palcoscenici del Varietà e alla Radio con il personaggio di Mario Pio. In quegli anni stringe un’amicizia destinata a durare nel tempo con il giovane Federico Fellini, che da lì a poco lo dirigerà ne Lo Sceicco Bianco e I Vitelloni (sua la pernacchia più celebre del cinema italiano), si innamora dell’attrice e doppiatrice Andreina Pagnani e raggiunge il trionfo con Nando Moriconi, l’Americano a Roma. 

Permette? Alberto Sordi racconta i vent’anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l’Albertone nazionale, l’uomo che, come disse Ettore Scola, “non ci ha mai permesso di essere tristi”.

L’interpretazione di Pesce merita sicuramente applausi, soprattutto per l’approccio di grande stima e rispetto che emerge da questa sua prova attoriale. Il film non vuole essere un biopic su Sordi, con tanto di perfezione nella somiglianza, ma piuttosto un omaggio amichevole e affettuoso, per trasmettere tutta la sua allegra unicità. E in questo ci riesce molto bene.

 

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