Un anno fa è stata annunciata la serie su Piedone, in cui un giovane investigatore contemporaneo prende il testimone passato dal mitico commissario Rizzo, interpretato nel 1973 da Bud Spencer, per risolvere i casi più incredibili nella Napoli dei giorni nostri. La serie è stata presentata da Sonia Rovai, Senior Director Scripted Production Sky Studios, e Lorenzo Gangarossa, produttore di Wildside (società del gruppo Fremantle), entrambe partner di sviluppo di quella che sarà una serie Sky Original, e da Peppe Fiore, head writer, e Salvatore Esposito, co-autore del soggetto.

Gli episodi saranno 4 e sono prodotti da Sky Studios, Wildside, società del gruppo Fremantle e Titanus Production, società del gruppo Titanus, creati e scritti da Peppe Fiore (Lovely Boy, Il Re) e diretti da Alessio Maria Federici ((Im)perfetti Criminali, Generazione 56K). Gli autori del soggetto di serie sono Salvatore Esposito, Giuseppe Pedersoli, Peppe Fiore, Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo e Jacopo Sonnino.

Ecco svelata la sinossi nel dettaglio:

L’ispettore Vincenzo Palmieri ritorna a Napoli dopo diversi anni per chiudere i conti con il passato. Palmieri è un poliziotto che non ama le armi, allievo del popolare Commissario Rizzo detto Piedone. Dovrà conquistare la fiducia della sua nuova squadra e dimostrare che i suoi metodi anticonvenzionali non sono un problema ma, anzi, sono l’arma migliore per risolvere i casi. Per Vincenzo ritornare nella sua città d’origine, una Napoli diversa ma che custodisce ancora la sua anima, significa chiudere un cerchio: tra un’indagine e l’altra, in cui non mancheranno colpi di scena e sorrisi, proverà a ricongiungersi con il passato e a fare pace con i propri fantasmi e con la propria città di origine.

Salvatore Esposito: “Non sarà un remake ma un sequel”

Abbiamo intervistato a Venezia 80 Salvatore Esposito che ci ha fornito qualche piccolo dettaglio in più sulla serie:

“Non sarà un remake ma semplicemente un sequel ambientata 40 anni dopo. Il mio personaggio sarà una sorta di figlioccio del Commissario Rizzo.”

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