In un’intervista a “Il Corriere della Sera”, Piero Chiambretti conferma che il suo programma, “Fin che la barca va”, tornerà in autunno, anche se non era stato inserito nel palinsesto Rai:

“Ci si stava lavorando, ci sono cose che si materializzano con i tempi della Rai, ma sono sempre stato convinto che ci sarebbe stata una nuova stagione. Rai 3 è la Rete giusta: andremo in onda per 25 puntate, in access prime time″

In passato, Chiambretti ha declinato la possibilità di condurre “Affari tuoi“:

“Ai tempi di Del Noce rifiutai di condurre ‘Affari tuoi’, perché pensavo e continuo a pensare che il gioco fine a sé stesso non è nelle mie corde. Ho condotto in passato ‘Complimenti per la trasmissione’ ma in quel caso il game era un pretesto: il senso era entrare nelle case degli italiani per raccontare chi fossero. Questo nel 1988, prima dei reality, del ‘Grande Fratello’ e di tutti i programmi in cui la gente comune ha sostituito i professionisti, che ora sono a casa a guardare la gente comune che è protagonista in tv”.

La scelta fatta non ha generato rimpianti:

“Nessun rimpianto anche se sarebbe stata una scelta di campo più comoda, in cui lavorare molto meno per portare a casa un risultato. Tutti i programmi che ho fatto, invece, sono stati un modo diverso di raccontare la realtà”.

Lavorare in televisione non è mai facile, come ammette il conduttore:

“Provo la precarietà dal primo giorno in cui sono entrato in tv. Questo è un lavoro dove il risultato, il voto, la critica fanno la differenza. Per molti anni ho potuto giocare la mia partita in un contesto con un sostegno da parte dell’azienda che valutava prima di tutto il talento e il prodotto, dopodiché gli ascolti. Ora, in generale, succede quasi sempre il contrario, quindi la precarietà viaggia su un filo”.