Il film

Uscito nel 1990 e diretto da Martin Scorsese, il film è tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, a sua volta basato sulle vicende del pentito Henry Hill, il film è stato scritto a quattro mani dallo stesso Pileggi e da Scorsese. Il titolo fu modificato poiché l’originale, Wiseguy, avrebbe potuto confondersi con una serie TV omonima.

Candidato a sei Oscar nel 1991, si aggiudicò l’Oscar al miglior attore non protagonista, andato a Joe Pesci, per l’interpretazione del mafioso Tommy DeVito, ispirato al gangster Thomas DeSimone. Considerato tra i migliori film del regista siculo-americano, è stato a più riprese definito uno dei migliori film della storia del cinema. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al novantaquattresimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaduesimo posto. Nel 2000 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Viene considerato, insieme a Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno del 1973 e Casinò del 1995, la seconda parte di una trilogia del regista realizzata sulla mafia.

La trama

Nel 1955 Henry Hill è uno scaltro adolescente, di padre irlandese e madre italo-americana, cresciuto a Brownsville, quartiere malfamato di Brooklyn (New York). Protetto fin da piccolo, grazie alle sue origini e ai suoi servigi, dal potente boss locale della famiglia Lucchese, Paul Cicero, Henry entra a far parte della sua banda, specializzata in furti e contrabbando. Suo padre scopre la verità grazie alle lettere della scuola, che Henry marina ormai da mesi, e i gangster minacciano il postino affinché non consegni più lettere a casa sua, così che i suoi genitori rimangano ignari di tutto. Affiancato successivamente dal rampante e sempre più famigerato gangster Jimmy Conway, e da un altro ragazzo nelle sue stesse condizioni, Tommy DeVito, Henry intraprende la carriera criminale, accorgendosi col passare del tempo che gli amici a cui si è legato si muovono in un mondo estremamente violento e non indugiano a ricorrere a qualunque mezzo per ottenere ciò che vogliono, spesso arrivando all’assassinio, in particolare l’instabile e iracondo Tommy.

Nel 1963 Henry è adulto ed è ancora con i due vecchi amici, che fra loro si chiamano confidenzialmente “bravi ragazzi”. Con loro gode dei vantaggi della vita criminale, fra vacanze di lusso e notti passate con innumerevoli donne. La svolta economica per l’organizzazione avviene a metà degli anni sessanta, quando viene aperto il nuovo enorme aeroporto situato nel Queens, il JFK. Grazie alle innumerevoli conoscenze e agganci che lavorano all’aeroporto, i membri della banda rubano camion e merci di vario tipo, dando vita a un traffico da milioni di dollari ogni anno. Nel 1967 Hill, Conway e DeVito hanno l’occasione per fare un grande colpo e, grazie alla complicità del guardiano notturno, rubano 420.000 dollari dagli uffici dell’Air France…

Mamma Scorsese

In Quei bravi ragazzi, Catherine Scorsese compare in una scena nei panni della madre di Tommy DeVito (Joe Pesci). Tommy porta i compagni Henry Hill (Ray Liotta) e Jimmy Conway (Robert De Niro) a casa sua per prendere una pala da usare per seppellire un cadavere, ma i tre si imbattono nella madre di Tommy. Introducendo il film per l’edizione virtuale del TCM Film Festival 2021 (via EW), Martin Scorsese ha rivelato che la madre ha improvvisato per tutto il tempo, fatta eccezione per una battuta:

Tutto ciò che le abbiamo detto di fare era semplicemente dare il benvenuto a suo figlio a casa; non lo vede da un po’”, ha spiegato Scorsese. “La chiave, in definitiva, è il calore tra tutti loro e in particolare mia madre che interpreta sua madre; può essere un assassino psicopatico, ma è pur sempre suo figlio. Quando le persone parlano di improvvisazione, questa lo era davvero. Avevamo alcune idee sul set che abbiamo provato, ma fondamentalmente, una volta che abbiamo iniziato a girare, ha capito e ha iniziato a parlare. Joe le ha risposto, Bob De Niro e Ray Liotta hanno fatto quello che hanno fatto. Avevo due telecamere, eravamo in una piccola casa nel Queens, e credo che l’unica battuta in copione riguardasse il dipinto da lei realizzato”

Il regista svela che la madre ha trattato Joe Pesci e Robert De Niro come veri membri della famiglia perché “ci conoscevamo da talmente tanto tempo. Per lei si trattava degli amici del figlio che stavano facendo un film”.