Nel 2014 usciva nelle sale “Smetto Quando Voglio”: non si sa se per casualità o per l’effettivo risveglio dei produttori Italiani disposti a rischiare un po’ di più, fatto sta che da quel momento venne dato il La per una serie di film nostrani di ottima fattura. Oggi ci ritroviamo al ridosso dell’uscita del seguito, “Smetto Quando Voglio – Masterclass”.

Il regista, Sydney Sibilia, insieme a i due sceneggiatori (Francesca Manieri, Luigi Di Capua) trovano un intreccio lineare e non forzato per cucire gli ultimi venti minuti del primo con l’inizio del secondo. I tempi narrativi sono molto simili al primo: si comincia lentamente e in maniera più anonima per poi salire ed esplodere in brillantezza ed originalità. Originalità che si lascia accarezzare dal già visto Americano, che però aiuta: come un padre che spinge il figlio ad andare sulla bici a due ruote la prima volta. Sicuramente la scelta più azzeccata è stata fatta in partenza ovvero non fotocopiare il primo: sarebbe uscito fuori un prodotto identico, peggiore, o forse migliore chi lo sa, ma sarebbe stato comunque rigiocare a lo stesso gioco. Questo film rilancia indubbiamente la saga, alzando l’asticella e la storia da raccontare, non più una commedia sopra le righe, ma un’avventura all’Italiana, più action e meno comedy. I personaggi diventano protagonisti da fumetto, da cartone animato quasi, un po’ come successe con “Scuola di Polizia” (sempre parlando di personaggi, l’intendo narrativo è completamente diverso). Il personaggio di Edoardo Leo purtroppo rosicchia troppi minuti di film, lasciando meno spazio agli altri membri della banda, ma non ci si lamenta più di tanto vista l’uscita del terzo, girato in contemporanea con il secondo: anche questa scelta pone dei paletti essenziali per capire la crescita e lo sviluppo del film. Questo seguito è praticamente la prima parte della storia vera e propria, un po’ come successe con “Ritorno Al futuro” o “Pirati Dei Caraibi”.

In aggiunta alla banda originale troviamo un Ingegnere meccatronico, un Avvocato e un Anatomista, invece fuori dai ricercatori ma comunque principale visto che la storia parte praticamente da lei, troviamo un Ispettore di Polizia donna: insomma per una parete grande, ci vuole un pennello grande. All’improvviso, nei minuti finali ci viene presentato il Villain della saga che dona l’ultimo tocco per perfezionare il film, ed ecco qua che capiamo perché per una parete grande non serve un pennello grande ma un grande pennello. “Smetto Quando Voglio – Masterclass” poteva concentrarsi di più sulla gestione dei personaggi dosando meglio la presenze in scena, ma d’altro canto ha creato una storia interessante, che in chiave Italiana piace ancora di più perché “nuova”. Dal punto di vista tecnico niente da segnalare se non la bravura di Sibilia, che ha dimostrato di poter gestire sequenze d’azione, amalgamando bene la comicità surreale della situazione con l’effettiva importanza della situazione stessa, cioè: ridere su questi personaggi è giusto, ma se si vuole raccontare un certo tipo di storia, bisogna anche prendersi un pochino sul serio: non funziona se non ci credi.

                 

                                                     Recensione di Massimo Bulgarelli


 
 Di seguito i video della conferenza stampa
 
 
 
 
 
aneddoti del cast (Parte 1)



aneddoti del cast (Parte 2)
 
 
 
 
Il fumetto Spin Off del film raccontato dal regista
 
 
 
 
l’idea di girare 2 seguiti, e della serialità nel cinema