TRAMA

Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) ha avuto una vita esagerata: molte mogli e molti figli, ha scritto numerosi best seller di successo internazionale, e, nel frattempo, è diventato un uomo cinico ed egocentrico. Quando gli comunicano che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, per paura di volare, decide di partire in auto verso Stoccolma per andare a ritirare il premio insieme a Rinaldo (Rocco Papaleo), suo assistente da sempre.
Al lungo viaggio in auto partecipano anche i due figli di Giovanni Passamonte, Oreste (Alessandro Gassmann), personal trainer, e Lucrezia (Anna Foglietta), blogger di successo.
La strada da Roma a Stoccolma si trasformerà in un percorso denso di imprevisti in cui il gruppo incontrerà curiosi personaggi, ma si rivelerà per tutti un’occasione unica per affrontare dinamiche familiari insospettabili e conoscersi veramente.

 

RECENSIONE

Alessandro Gassmann alla regia al suo terzo lavoro dona un racconto molto autobiografico incentrato sui rapporti tra la famiglia. Il rapporto padre-figlio è il punto di forza del film. Proprio Gassmann, qui, è sia padre che figlio. Il film si snoda in un’avventura on the road seguendo la classica storia che abbraccia più posti. Troviamo molti paesi, l’Alto Adige, la Danimarca, la Germania e la Svezia. Tutto questo contorno arricchisce la pellicola dal punto di vista culturale in quanto vedere diversi tipi di persone nello stesso racconto rende il lungometraggio molto fluido e intrigante.

 

La nota stonata del film l’abbiamo sulla trama, purtroppo a volte sembra di essere in un cinepanettone dove troviamo il classico tombeur de femme (Proietti in questo caso) e numeroso intrighi sentimentali tra padri figli nipoti eccetera che se accadessero realmente nella vita reale saremmo in presenza di potenti incesti. Eppure l’inizio del film non prometteva male, anzi il viaggio della famiglia che si ritrova per ricevere un premio Nobel non è male, è un’idea bellissima ma poi si scade completamente nella più classica delle trame natalizie (inteso come cinepanettone). Forse il personaggio più riuscito è quello di Anna Foglietta, la blogger come noi, che è alla ricerca di se stessa per tutta la durata del film e ostenta una personalità quasi obbligata a mostrarsi che ad essere. Veramente una bella prestazione la sua. Rocco Papaleo fornisce quella comicità che alleggerisce il film. Gigi Proietti a volte è più in veste drammatica, abituati a vederlo in ruoli decisamente più leggeri.

Dispiace vedere uno spreco di attori che hanno un potenziale enorme in un film che dalla premesse sembrava molto interessante, ma poi scade completamente nella classica commedia Boldi-De Sica degli anni 2000.