Sono passati 20 anni da quando il primo film di Resident Evil arrivava sui nostri schermi, dando vita ad una delle saghe cinematografiche ispirate ai videogiochi più fortunata di sempre.

Da quell’uscita nel 2002 hanno fatto seguito altri sei film (di cui un reboot): Resident Evil: Apocalypse (2004), Resident Evil: Extinction (2007), Resident Evil: Afterlife (2010), Resident Evil: Retribution (2012), il capitolo conclusivo della saga, Resident Evil: The Final Chapter (2017) e il recente reboot Resident Evil: Welcome to Raccoon City.

I diritti per realizzare un film su Resident Evil furono acquisiti nel 1997 dalla società di produzione tedesca Constantin Film. Diverse sceneggiature furono scritte in quegli anni (tra cui una celebre versione di George Romero, il “papà” degli zombie), ma tutte rifiutate. Alla fine Paul W. S. Anderson venne scelto per scrivere e dirigere il film, grazie anche al suo lavoro fatto con un altro adattamento da un videogioco, Mortal Kombat nel 1995. La trama di Resident Evil è in realtà inventata di sana pianta, e perciò non segue alcun episodio della serie videoludica. Di uguale ci sono la città in cui è ambientata la vicenda (Racoon City, anche se non ci è concesso di vederla), l’Umbrella e le sue malefatte, il virus zombificante, e ovviamente i mangiacervelli. Per il resto, l’Alveare, la Regina Rossa, Alice e tanti altri personaggi rispondono purtroppo al copyright del solo Anderson.

Trama Resident Evil (2002)

A causa di un errore, un virus letale si è diffuso all’interno di un sofisticato centro di sperimentazione biologico sotterraneo chiamato L’Alveare. ‘La Regina Rossa’, l’intelligenza artificiale che governa i sistemi di sicurezza del centro, ha bloccato tutte le uscite del bunker causando la morte di centinaia di dipendenti. È ora compito di un’avanzata squadra speciale tentare di isolare il computer principale e cercare di capire quello che è realmente successo. Ma la Regina Rossa non sarà l’unico ostacolo che si troveranno a dover superare…

Milla Jovovich gelosa di Michelle Rodriguez

Resident Evil è la saga che ha consacrato Milla Jovovich come eroina action. Eppure, indietro nel 2001, quando stava prendendo forma il cast del primo film, la futura signora Anderson ebbe qualche problemino di gelosia femminile, poi risolto senza troppi problemi. Insieme ad Alice, l’unico personaggio donna del film è Rain, interpretata da Michelle Rodriguez. L’attrice texana veniva dal successo di Girlfight e Fast and Furious e stava pian piano cavalcando l’onda del successo. Quando scoprì che si sarebbe fatto un film su Resident Evil, da grande appassionata dei videogiochi qual era, si propose immediatamente per il ruolo. Paul W. S. Anderson fu ben felice di accoglierla, decidendo anche di riscrivere la sceneggiatura per inserire il suo personaggio. Cosa che non piacque molto alla Jovovich inizialmente. Ecco cosa ha raccontato in una vecchia intervista a riguardo:

“Ho quasi abbandonato il film. Stavo girando qualcos’altro e Paul W. S. Anderson aveva ingaggiato Michelle Rodriguez per la parte di Rain. Lei era appena uscita dal successo di Girlfight e c’era aria di Oscar. Era molto in voga in quel periodo, mentre la mia “figaggine” era ormai già vecchia di quattro anni. Così, Paul ha riscritto la sceneggiatura per lei. In quella versione aveva tutte le mie grandi scene d’azione ed era diventata praticamente Alice, mentre Alice era diventata la sua spalla”.

A quel punto la Jovovich si impose con forza per ottenere qualche cambiamento sul copione da Anderson:

“Sono arrivata in albergo e gli ho detto: ‘Dobbiamo fare una bella chiacchierata o domani mattina prenderò un volo’. Così, Paul è venuto da noi quella sera e siamo rimasti letteralmente seduti per tre ore a esaminare la sceneggiatura, pagina per pagina. E lui: “Cosa vuoi dire? Non è cambiato molto?”. Allora gli ho detto: “Ok, perché non cominciamo dalla prima pagina?”. Gli ho fatto notare tutte le volte che mi sembrava che le mie grandi scene fossero state tolte. È così che abbiamo iniziato il nostro rapporto”.