In un’intervista al “Corriere della sera”, Roberta Lanfranchi racconta il suo attuale rapporto con Pino Insegno che sposò nel 1997, dopo tre anni di fidanzamento. Un amore che ha portato alla nascita di due figli, Matteo e Francesco, e si è concluso nel 2007:
“Adesso con Pino non ci sentiamo. Non ci sentiamo ma non perché ci odiamo. Non ci sentiamo perché non c’è bisogno di sentirci. La separazione non è stata facile, però grazie al cielo siamo due persone che comunque si volevano bene: abbiamo spiegato ai nostri figli che i problemi di mamma e papà non erano i problemi di mamma con i figli o di papà con i figli. Poi la separazione non è mai un gioco”.
Ricorda i suoi inizi come velina e il rapporto con Antonio Ricci:
“Lui scendeva dai suoi uffici e ci passava in rassegna: come stai? tutto bene oggi? Controllava trucco e vestiti e poi andavamo in onda. Era il nostro preside, ancora oggi l’ho memorizzato come ‘preside’ sul telefono”.
Negli anni d’oro ammette di aver guadagnato molti soldi ma anche di aver rifiutato molte cose:
“Il calendario? “Mamma mia, che vergogna. Perché penso sempre che lo vede anche mia nonna. Ho quel pensiero fisso e non ce la faccio. Non sono nemmeno arrivata alla trattativa, però credo che avrei potuto comprarmi casa. Nel periodo da velina con Marina Graziani finivamo il venerdì sera e partivamo per fare eventi, serate, inaugurazioni, abbiamo fatto di tutto. Un milione di lire, all’epoca era davvero tantissimo”.
La Lanfranchi ricorda una strigliata di Michele Guardì, ai tempi la conduttrice era il volto di “Piazza Grande” con Giancarlo Magalli nel mezzogiorno di Rai2:
“Tre mesi stupendi. Ma non scorderò mai il cazziatone che mi ha fatto Guardì. Eravamo tutti seduti, impettiti e sorridenti durante l’oroscopo di Paolo Fox. A un certo punto il pubblico applaude e io con loro. Michele ha schiacciato il pulsante dalla regia e ha urlato nel microfono: ‘Stoppa, minchia! Non devi applaudire, la conduttrice non applaude’. Io sono diventata bianca, perché mi ha cazziato davanti a tutti. Poi ha continuato: ‘Se devi applaudire, fallo muta, senza che si senta il battito delle mani, come una foca’”.
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