In una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Serena Autieri ha ripercorso la sua infanzia e ha ricordato la sua partecipazione al Sanremo di Pippo Baudo e del provino che sostenne:

“Ricordo il provino con Pippo, durò un’ora e mezza, mi fece cantare, recitare, ballare. Mi voleva in scena con poco trucco, mentre Gino Landi insisteva che dovevano nascondermi le lentiggini sul viso con tanto fondotinta: “In tv sembrano macchie”.

Serena Autieri, nel 2003, è stata accanto a Pippo Baudo sul palco del Festival di Sanremo:

“Da allora lo voglio sempre accanto a me, è stato pure il mio testimone di nozze. Mi ha regalato un vassoio d’argento con servizio da tè. Al ricevimento si è seduto al pianoforte e ha suonato Donna Rosa, ovviamente”

Serena Autieri ha vissuto la sua infanzia a Napoli, città in cui si amano la pizza e Maradona. Lei stessa ricorda come, suo padre, ha voluto che il calciatore la benedisse con un bacio sulla fronte:

“Sono nata nel quartiere di Soccavo, in via dell’Epomeo. Dietro casa nostra c’era il campo Paradiso, dove si allenava il Napoli, i giocatori li vedevamo spesso. Un giorno, avrò avuto 10 anni ed ero con papà, tifosissimo, abbiamo incontrato proprio Diego. Ci siamo avvicinati, lui mi ha accarezzato la testa e mi ha dato un bacetto sulla fronte. “La ‘uagliona è stata benedetta da Maradona!”, si vantava mio padre. Per giorni in famiglia non si parlava d’altro”.

Nel corso dell’intervista, ha raccontato un episodio che l’ha vista protagonista di uno “scivolone” in una scena con Christian De Sica:

“Ballavamo il tip tap. Danzando, dovevamo alzare la gamba e spingere indietro la spalliera del divano fino a farlo ribaltare, Dal soffitto scendeva la pioggia. Io portavo delle scarpette da ballo con tacchi di 7 centimetri. Il costumista decise di tagliarli, ma dentro avevano l’anima di plastica, sul pavimento umido slittava come un pattino. Ho dato una sederata che ricorderò per tutta la vita. Mentre Christian, che non si era accorto di nulla, è andato avanti con la scena, finché il regista Alessandro Siani non ha gridato “Stooop! Stooop!”, anche perché ridevano tutti. A parte De Sica, mortificato “per la povera creatura”.