Nel 1993 il duo di registi Rocky Morton e Annabel Jankel portò sul grande schermo una delle prime trasposizioni cinematografiche basate su un videogioco: Super Mario Bros.

Il film è tratto dalla serie di Mario, ma non segue quasi per nulla il materiale originale della serie, bensì ripropone il tutto in chiave cyberpunk. L’avventura si svolge a Brooklyn, mentre il Regno dei Funghi viene sostituito dal Paese dei Dinosauri di Super Mario World, tuttavia molto diverso dalla versione viodeoludica. Dopo aver venduto i diritti, infatti, la Nintendo sostanzialmente non ebbe più alcun coinvolgimento nel film e ha dato ai realizzatori la libertà di fare ciò che volevano con il materiale. I due registi, in pratica, cercarono di fare qualcosa di simile al Batman di Tim Burton o, in misura minore, al film del 1990 sulle Tartarughe Ninja, che avevano dimostrato che le proprietà tradizionalmente considerate “per bambini” potevano essere trattate in un modo più oscuro e più orientato agli adulti. Va ammesso che si tratta di una ciambella che, come recita il proverbio, non è propriamente riuscita con il buco. Eppure, col passare del tempo, il film di Super Mario è comunque diventato una sorta di cult anche se a modo, ovviamente, molto suo.

In una recente intervista, John Leguizamo ha spiegato che la sua opinione sulla pellicola è cambiata, nel corso del tempo, proprio grazie ai fan:

Sì, la mia opinione sulla pellicola è sicuramente cambiata. Ho partecipato da poco ai Comic-Con di New York e Baltimora, che sono decisamente grandi e importanti negli Stati Uniti, e ho constatato che ci sono davvero tanti fan. C’erano così tante persone vestite come i due idraulici che si mettevano in poster come nel poster del film, tenendo gli sturalavandini. Gente che si era portata lo sturalavandini o i propri Dvd, le VHS, i poster. Ho autografato davvero un sacco di roba tanto che ho capito che la gente prova davvero tanto affetto per questo film e questa cosa ha decisamente ammorbidito il mio cuore.”