Ospite a “Domenica In”, Teo Mammucari rivela a Mara Venier un’infanzia segnata da abbandono, solitudine e violenze subite in istituto:

“A tre anni e mezzo mia madre mi ha detto: ‘Andiamo al Luna Park’. Non so se è un abbandono, ma non ci siamo mai andati, perché mi ha portato a un collegio. Le suore mi presero e mi portarono in un tunnel, avevo le caramelle in mano, la mia forza, che dopo mi tolgono per distribuirle agli altri”.

Seguirono anni difficili in istituto, fino agli 11 anni (poi cambiò collegio), segnati dalla solitudine e da episodi di violenza:

“Io e mio fratello ci vedevamo poco. Mia madre mi veniva a trovare e diceva che era stata in Africa, tutte stupidaggini. Le suore mi davano un sacco di botte, una mi prendeva per il collo e mi tirava su, un dolore. A mia madre non potevo raccontarglielo, c’era il parlatorio ma le suore ci raccomandavano di non raccontare niente. Per mia madre non ho mai avuto rancore. Se io non avessi avuto quel tunnel io non sarei diventato quello che sono”.

La sua gavetta è iniziata nei villaggi turistici e in quel frangente, incontrò una donna che cambiò la sua vita. Si trattava di una sensitiva francese:

“Sono una sensitiva, se mi mandi dei clienti, io ti faccio dei regali. Io pensavo fosse matta, ma volevo i giochi, quindi le portavo persone che poi venivano da me e mi dicevano che aveva ragione. Un giorno lei mi chiese di andare da lei. Andai e lei mi comincia a dire tutto, lascerai il villaggio Valtur, farai una figlia, arriverai in tv, inizia a dirmi la mia vita. A fine stagione io lascio la Valtur e tutte le cose che lei mi ha detto sono successe fino ad oggi”.