In una lunga intervista rilasciata ala magazine “GQ”, Will Smith racconta la sua relazione non convenzionale con la moglie Jada Pinkett. Sposati dal 1997 e genitori didue  figli i due non hanno mai nascosto di aver vissuto momenti burrascosi, né di essersi traditi a vicenda. Ma le infedeltà secondo Smith non li hanno allontanati ma uniti maggiormente nel nome della libertà:

“Il matrimonio non deve trasformarsi in una prigione. Le esperienze, le libertà che ci siamo dati l’un l’altro e il sostegno incondizionato, per me, sono la più alta definizione di amore. Ho sempre sognato di avere un harem di donne!”

L’attore svela che la moglie non ha mai creduto in relazione convenzionale e che è cresciuta in modo diverso rispetto alla sua educazione

“Jada non ha mai creduto nel matrimonio convenzionale. Aveva membri della famiglia che avevano una relazione non convenzionale. Quindi è cresciuta in un modo molto diverso da come sono cresciuto io. Ci sono state discussioni infinite e significative su cosa sia la perfezione in una coppia… E, per gran parte della nostra relazione, la monogamia è stata ciò che abbiamo scelto, non pensando però alla monogamia come alla perfezione.”

Smith ammette di essersi fatto aiutare ad una mental coach per arrivare a queste consapevolezze, superando gli ostacoli che il contesto socio culturale e la morale cristiana impongono:

“All’inizio pensavo fosse una cosa orribile avere di questi pensieri, poi ho ripulito la mia mente e ho capito che era giusto essere me stesso. Giusto pensare che Halle (Berry) fosse attraente. Non mi rendeva una persona cattiva pensare che Halle fosse bellissima, anche se sono sposato”.