Ospite di Francesca Fialdini a “Da noi… a ruota libera”, Margot Sikabonyi, che si è fatta conoscere al grande pubblico grazie al suo personaggio nella celeberrima serie tv Un medico in famiglia, Maria Martini, una delle nipoti di nonno Libero, ha spiegato come non sia stato sempre facile per lei, essere quel personaggio:
“Ho voluto bene a tratti a “Maria”, crescendo non sempre. Adesso sono pronta a volerle bene. L’età dell’adolescenza è quella della ricerca di chi sei. Io stavo cercando di capire chi fosse Margot e per strada mi dicevano “ciao Maria”. Mi sono detta che dovessi prima capire chi fossi, per apprezzare questa ragazza perfetta. Oggi ancora mi chiamano Maria e i miei figli mi chiedono chi sia”
Nonostante in passato abbia avuto un rapporto conflittuale con il suo personaggio, ora, Margot sarebbe pronta per una reunion sul set e ha spiegato:
“Sarei prontissima per farlo. Ho fatto il mio percorso, non ho più timori di rimanere ingabbiata in un personaggio, che era la mia paura. Sicuramente dal punto di vista artistico è successo, ma io ho fatto il mio percorso. Ci sono tanti attori con cui sono rimasta in contatto, qualcuno tra loro è di famiglia, da Milena Vukotic che sento tutti i giorni, ad Annuccia, fino a Giulio Scarpati e Lino Banfi, che ogni tanto passo a salutare”.
Margot Sikabonyi, però, ha vissuto un periodo complicato proprio perché non riusciva a capire quale fosse il suo equilibrio. Per questo, qualche anno fa, decise di trasferirsi alle Hawaii:
“La serie non si era ancora chiusa, ma io ero davvero infelice, molto incerta. Il ruolo di Maria, da secondario, diventava importante nella serie e io dovevo essere molto soddisfatta, ma era come se mi mancasse un pezzo dentro. Vedevo molte persone del mio mondo che non erano felici e mi sono detto che forse non avrei fatto più l’attrice, ma la biologa marina alle Hawaii. Ho incontrato tanti sciamani, di bravi e meno bravi. Quello principale è arrivato in un momento in cui ero pronta ad ascoltare e ho trovato una persona che è stata brava a capire le parole che avevo dentro, che ero pronta ad ascoltare”.
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