Il prossimo anno la sua carriera come conduttrice televisiva raggiunge un traguardo importante, i quarant’anni di servizio. Antonella Clerici racconta a “Vanity fair” questi anni fatti di tanta gavetta, parecchio studio, ma soprattutto un mantra preciso da seguire:

“Essere quello che si vuole essere, indipendentemente da tutto il resto”

La scelta di allontanarsi dal caos cittadino, scegliendo una vita lenta, ha un’origine precisa: la morte di Fabrizio Frizzi:

“Il mio modo di vivere è un po’ cambiato dopo la scomparsa di Fabrizio, mio grande amico. Eravamo inseparabili: lui, Carlo Conti e io. L’abbiamo accompagnato durante la malattia. Quando se n’è andato, avevo una storia d’amore importante e ho sentito il bisogno di fermarmi, di rallentare”

Non sono, inoltre, mancati i momenti di sconforto, come per esempio la scoperta del tumore preso in tempo, oppure quelli durante la gravidanza:

“Nel 2008, quando ero incinta di mia figlia e conducevo La prova del cuoco, mi dissero: ‘Vai in maternità e poi torni’. Quando finì la maternità, ero fuori. Mi avevano sostituita. Ma non mi sono arresa. Ho fatto un grande programma, Ti lascio una canzone, poi ho condotto Sanremo da sola. E quando poi mi hanno detto: ‘Adesso possiamo darti tutto, cosa vuoi?’, io ho risposto: ‘Non voglio più soldi o gratificazioni. Voglio tornare alla Prova del cuoco’. Non era giusto che una gravidanza mi avesse tolto il mio lavoro. Essere tornata lì, e lo dico sempre da privilegiata, è stata la mia rivincita. La mia, ma anche quella di tutte le donne”