Il 21 novembre esce di “Una Storia Importante” / “Una Historia Importante”, il nuovo album di Eros Ramazzotti, che arriva a quarant’anni dalla sua storica esibizione al Festival di Sanremo con il brano che ha dato il titolo al disco. Durante la conferenza stampa, che si è tenuta nella sede delle cantine di ‘Ca del Bosco, in Franciacorta, luogo del cuore dell’artista, Eros racconta:

“La musica è la cosa che sono riuscito a fare meglio di tutto nella mia vita, oltre ai figli. C’è una carenza di identità nella musica che si ascolta oggi e sono pochi gli artisti che hanno davvero la forza di mantenere alto il successo. Il sistema offre possibilità anche a chi non è all’altezza di fare cose buone”.

Il cantante riflette, quindi sulla musica di oggi:

“Il pop non morirà mai. La musica deve partire dal talento, e non dalle tecnologie come l’autotune, che, purtroppo, oggi sono troppo utilizzate. Ormai la gente non capisce la differenza tra chi lo usa e chi non lo usa, ma sarebbe il caso di ritornare al passato per apprezzare chi canta veramente. Se in un progetto si parte da tante altre cose ma non dal talento, si parte male. Il successo è bello se valorizza la persona e l’artista e non perché punta solo allo streaming e al clic”.

Non sono mancati i riferimenti ai momenti che hanno segnato il suo percorso:

“Sanremo è stato il mio primo grande trionfo, da lì è partita tutta la mia carriera internazionale. Non dimenticherò mai quel momento, anche perché ero molto giovane e non avevo idea di cosa mi stesse succedendo”.

E, naturalmente, non poteva mancareun pensiero per Pippo Baudo, che lo ha lanciato in tv:

“Pippo è stato come un secondo padre per me, sempre pronto a darmi un consiglio e a farmi sentire a casa”.