Il famoso attore e conduttore Lino Banfi è stato intervistato nella notte dai microfoni di Rai Radio 2 durante il programma radiofonico “I Lunatici” di Roberto Arduini e Andrea di Ciancio. L’attore durante l’intervista ha parlato della sua lunga carriera e dei progetti futuri.

L’attore ha risposto a molte domande tra cui quelle sul rapporto tra lui e le donne che hanno seguito la sua carriera durante i suoi film. 




“Ci sono tante belle donne che hanno lavorato con me. Non l’ho mai detto, ma ora voglio essere chiaro. Non mi hanno mai molestato. Che peccato”.”Quella di ‘Vieni avanti cretino’. E’ un film nato in ufficio, tutto inventato da me al momento. La maggior parte delle cose che molti ricordano a memoria, non erano nel copione, le ho inventate io al momento. Anche il Commissario Logatto, di Dino Risi, è stato un bel film”.

Più avanti l’attore ha avuto modo di parlare di “Un medico in famiglia”




“Quando me lo vennero a proporre a casa, questa era una cosa spagnola, che già esisteva in Spagna. Non mi piacque per niente questo nonno. Era un fetente, diceva delle parolacce, faceva dei gesti osceni. Dissi che non era un personaggio per me. Poi mi assicurarono che avrebbero cambiato delle cose, feci la prima serie, volevano mandarla in onda il pomeriggio ma un dirigente si impuntò per mandarla in onda di sera, perché era una fiction per famiglie, soprattutto per la presenza di questo nonno che riusciva a tenere unita la famiglia e le sue varie generazioni. Nonno Libero non mi è mai stato stretto, mi sono abituato all’idea, mi fa piacere che mi chiamino il nonno d’Italia. I bambini mi abbracciano per strada, è bello”.