«Ah, un’ultima cosa…»

Con il suo inconfondibile impermeabile spiegazzato, il sigaro in bocca, la sua Peugeot 403 cabriolet e il suo affezionato cane, il tenente Colombo ha fatto la storia della televisione e non solo. 

Il successo di questa serie, prodotta dal 1968 al 2003, si deve in larga parte al suo interprete principale, Peter Falk, che si è indissolubilmente legato a Colombo per tutta la sua carriera, nonostante le tante altre pellicole di prestigio a cui lavorò. Grazie all’interpretazione dell’eccentrico, apparentemente distratto ma in fondo perspicacissimo poliziotto, Falk ha fatto incetta di premi, tra cui 4 Emmy e 1 Golden Globe. 

La carriera cinematografica di Peter Falk

Peter Falk ha avuto una brillante carriera anche sul grande schermo, ricevendo ben due nomination agli Oscar per Sindacato Assassini (1960) e Angeli con la pistola (1961) di Frank Capra, in cui impersonò un “simpatico” mafioso, a fianco del boss Glenn Ford e di Bette Davis.

Altre sue pellicole (spesso nel ruolo di italo-americano), furono Ardenne ’44, un inferno (1969) (nel ruolo del Sgt. Rossi), Mariti (1970) e Una moglie (1974), Quando passi da queste parti (1976), Pollice da scasso (1978) e Una strana coppia di suoceri (1979), commedia nella quale apparve a fianco di Alan Arkin. Nel 1970 partecipò alla commedia Rosolino Paternò soldato, nel ruolo di un serioso ufficiale alleato. Dismessi i panni del tenente Colombo, che comunque mai abbandonò completamente, interpretò il ruolo di sé stesso nel film Il cielo sopra Berlino (1987) del regista tedesco Wim Wenders. Celebre anche la sua partecipazione al film fantasy La storia fantastica (1987), pellicola cult degli anni ottanta, in cui impersonò l’anziano che racconta al proprio nipote (interpretato da Fred Savage) la storia su cui il lungometraggio è incentrato.

Il dramma dell’Alzheimer 

 

Purtroppo, però, gli ultimi anni di vita dell’attore non furono propriamente facili e felici. Peter Falk morì il 23 giugno 2011 all’età di 83 anni, dopo che nel 2008 gli era stato diagnosticato il morbo di Alzheimer. La malattia si acuì parecchio durante l’ultimo periodo, tanto che un giorno Falk fu protagonista di uno spiacevole episodio in cui venne paparazzato ad urlare e sbraitare contro i passanti fuori dalla sua villa di Beverly Hills, palesemente incapace di intendere e di volere. 

Lo sguardo perso del tenen­te, causato da un occhio di ve­tro che Peter portava da quando a tre anni gli venne rimosso un tumore, è l’emblema della straziante situazione. Secondo Stephen Read, il suo medico persona­le, una serie di operazioni ai denti di fine 2007 e una all’an­ca avrebbe­ro provocato, forse per l’ane­stesia forse per altre conse­guenze difficilmente analizza­bili, un peggioramento delle condizioni. E sullo stato attua­le il dottore ha rilasciato una testimonianza drammatica: «Mi ha mortificato vedere che non si ricorda nemmeno di Co­lombo».

 

I problemi legali sulla sua tutela

In seguito al degenerare delle sue condizioni di salute, ci fu un’altrettanto infelice disputa familiare dovuta alla sua tutela legale. La figlia adottiva Catherine aveva chiesto la tutela nei confronti del padre, ma successivamente la seconda moglie di Falk, Shera Danese (di 30 anni più giovane di lui…) presentò ricorso contro la decisione, sostenendo di avere ricevuto direttamente dall’attore il mandato di gestirne salute e affari prima che le sue condizioni psicofisiche degenerassero. Tra le due donne non scorreva per niente buon sangue: Catherine aveva accusato in tribunale la nuova con­sorte di Falk di impedire i le­gittimi contatti fra padre e fi­glia, mentre la moglie rispose ricordando come tempo prima lei avesse fatto causa al padre per il mantenimento al college, portando anche i diari di Falk a testi­monianza del rapporto non co­sì stretto fra i due.

Alla fine della causa, il giudice affidò la tutela alla moglie Shera, incaricata di gestire salu­te e patrimonio di Falk, ma stabilì anche che la figlia Catherine poteva incon­trare il padre per 30 minuti ogni due mesi, nella casa di un vicino a Beverly Hills.