L’aereo più pazzo del mondo(Airplane!) è un film comico del 1980 scritto e diretto dal trio Zucker-Abrahams-Zucker.

Due anni dopo ci fu un seguito, dal titolo L’aereo più pazzo del mondo… sempre più pazzo, con la partecipazione di numerosi attori del primo film, ma con un diverso regista e sceneggiatore.

TRAMA

L’ex pilota Ted Striker ha paura di volare, dopo la sua esperienza in un’imprecisata guerra. Pur di riconquistare la ex ragazza Elaine ora impiegata come hostess, Striker decide di trovare il coraggio, imbarcandosi in un volo per Chicago dove ella presta servizio.

Improvvisamente, equipaggio e passeggeri, un vero caleidoscopio di macchiette e stereotipi, accusano gravi sintomi di intossicazione alimentare, in seguito ad un pasto servito in volo. Elaine, tra i pochi non intossicati, contatta la torre di controllo di Chicago e sotto le istruzioni del supervisore Steve McCroskey attiva il pilota automatico, un manichino gonfiabile di nome “Otto”, in grado di portare il velivolo a Chicago ma non di farlo atterrare.

IL PILOTA AUTOMATICO OTTO

Uno degli elementi più caratterizzanti del film è di certo il pilota automatico chiamato OTTO. Un’invenzione bellissima quella dei registi, che è anche diventato il volto del film nel corso degli anni. Il suo nome è stato addirittura messo nei titoli di coda come un attore vero e proprio. Purtroppo il pupazzo originale utilizzato nel film si è disintegrato dopo aver trascorso diversi anni nel garage di Jerry Zucker.

GLI SCHERZI DI LESLIE NIELSEN

Grazie a questo film, Leslie Nielsen riuscì a rilanciarsi come attore comico, dopo che negli anni Cinquanta e Sessanta aveva recitato in alcuni film cult come Il pianeta proibito di Fred M. Wilcox. Nielsen avrebbe poi continuato a lavorare col trio Zucker-Abrahams-Zucker nella serie televisiva Quelli della pallottola spuntata e nella successiva trasposizione cinematografica ispirata ad essa. Per entrare ancora di più nel personaggio si portò sul set una decina di cuscini per peti, che finirono  per invadere con i loro rumori molesti le riprese, fino a che i tre esasperati registi non li fecero sparire.