Nonostante gli enormi progressi, l’abolizione e le continue lotte per l’emancipazione, tra i mali sociali contemporanei, sicuramente il fenomeno della schiavitù è ben lontana dell’essere totalmente debellata. A semplicemente cambiato “forma”, basti pensare che nel mondo ci sono 27 milioni di persone ridotte in schiavitù per la produzione di beni di consumo. Per questo i visionari Gerard Bush e Christopher Renz, noti per il loro lavoro pionieristico nella pubblicità impegnato nella lotta per la giustizia sociale, scrivono, producono e dirigono il loro primo film thriller Antebellum, che sarà disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime a partire dal 14 dicembre 2020.
Il film ha una complessità narrativa strabiliante e ingannevole, per alcuni aspetti sulla falsariga della serie tv The Handmaid’s Tale, infatti già dall’inter-titolo: “Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato.” di William Faulkner ci rendiamo conto che la trama non sarà semplice, passato, presente e futuro si mischieranno in un thriller psicologico, che terrà viva la vostra attenzione. Tutto si svolge all’interno di un villaggio, al tempo dei lavori forzati nelle piantagioni di cotone confiscata dall’Esercito Confederato, dove i militari comandano con fare spietato gli schiavi di colore che non obbediscono alle loro regole rigide. Tra questi c’è una ragazza Eden (Janelle Monàe) che fallito il suo tentativo di fuga, viene marchiata a fuoco vivo sulla pelle dal crudele comandante Blake Denton (Eric Lange). Nel frattempo arrivano nuovi schiavi, i quali vengono umiliati e privati di qualsiasi libertà, e tra loro c’è anche Julia che cerca disperatamente aiuto per ribellarsi.
All’improvviso, lo scenario cambia, Eden si sveglia in un’elegante residenza di città, felice, con un bel marito di nome Nik (Marque Richardson) e un’adorabile figlia Kennedi (London Boyce); ora è Veronica Henley, un’autrice di successo, vegana e sportiva. E’ una donna libera, esce con le sue amiche Bridget (Gabourey Sidibe) e Sarah (Lily Cowles) e vive una vita privilegiata; non c’è più traccia del suo passato, eppure qualcosa non torna.
Allora tutto quello che abbiamo visto è solo frutto di un brutto incubo? Oppure no? Questo non lo sappiamo, sicuramente questi cambi di tempo ci destabilizzano, il telespettatore dovrà stare attento ai piccoli dettagli se vuole scoprire la verità.
Nel complesso possiamo dire che Antebellum è un buon prodotto, arriva al punto, dritto e fa male; c’è sicuramente la voglia di denunciare duramente l’oppressione e la crudeltà razziale, l’odio e la violenza verso esseri umani definiti minori da chi abusa del proprio potere.