In onda questi giorni sulle maggiori reti televisive L’allenatore nel Pallone, è un film commedia italiano del 1984 diretto da Sergio Martino e ambientato nel mondo del calcio italiano degli anni ottanta. Ha come protagonisti Lino Banfi, che interpreta l’allenatore di calcio Oronzo Canà, Camillo Milli e il duo comico Gigi e Andrea. Il film è diventato un cult italiano e per gli amanti di calcio, grazie anche alle numerose comparse di reali protagonisti del campionato italiano di calcio degli anni ottanta, come giocatori, allenatori, commentatori e giornalisti sportivi.

La Longobarda vestiva maglie realizzate dalla NR, azienda abruzzese che in quel decennio era il principale sponsor tecnico delle squadre di serie A . Sfruttando invece la liberalizzazione degli sponsor decisa pochi anni prima, sul petto aveva invece lo sponsor con il marchio del Pastificio Mosciarelli, piccola azienda produttrice di pasta dalla qualità veramente scadente. Una volta scelte queste cose preliminari la domanda è il perchè dei colori sociali bianco rossi e azzurro tali da soprannominare la squadra “i biancocerchiati”. Ce lo rivela il libro “Siamo tutti allenatori nel pallone”di Marco Ercole.

“La lungimiranza del regista portò a optare per il bianco, il rosso e l’azzurro. La maglietta però era tutta bianca così come i calzoncini e calzettoni a eccezione di due strisce rosse e azzurre sulle manichee il numero colorato di blu. Anche in questo caso un’intuizione di Martino che si rivelò decisiva, perchè la decisione ben ponderata di vestire la Longobarda in quel modo permise di utilizzare nel montaggio delle partite anche del materiale dei campionati di A e B. All’epoca infatti quasi tutte le società utilizzavano la divisa bianca in trasferta e questo garantì un repertorio di spezzoni praticamente infinito da sfruttare a seconda dell’avversario desiderato. Oltre al classico logo NR, sulla casacca c’era anche lo stemma societario una lumaca stilizzata con L dentro il guscio”.

Nel corso del film, in occasione della partita nella nebbia di Torino, appare anche la seconda divisa, quando Speroni si avvicina a Canà per suggerire la sospensione. In quella circostanza si vede una maglia rosa nella parte bassa e blu in quella alta.