La saga dei cinque film su Don Camillo e Peppone è un cult che oramai conoscono tutti: ad ogni passaggio televisivo ogni singolo episodio viene sempre visto da molte persone. Tutti pensano che ci sono sono solo 5 film ma la realtà è che vi era un sesto titolo in lavorazione dopo “Il Compagno Don Camillo” che si sarebbe dovuto chiamare “Don Camillo e i giovani d’oggi” che purtroppo non fu mai finito per la sopraggiunta morte di Fernandel durante le riprese.

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L’attore francese ci teneva molto a concludere quel film. Tanto che, nonostante le difficoltà per le condizioni di salute, aveva deciso non solo di girare gran parte delle scene di sua competenza, ma anche di registrare in anticipo la parte sonora. Sarebbe bastato utilizzare una controfigura per le scene mancanti per finire la pellicola. Ma non fu così. Pare infatti che non solo il regista, ma anche l’attore Gino Cervi (il sindaco Peppone), rifiutarono di continuare (9) il lavoro senza Fernandel in carne e ossa. La sorte di quei filmati girati rimane avvolta nel mistero. In un’intervista a Il Resto del Carlino è stato intervistato l’ex vice sindaco di Brescello Dall’Aglio che ha aperto un piccolo spiraglio sul recupero di quella pellicola:

«Abbiamo insistito più volte  affinché si potesse avere il materiale già registrato per poterlo completare. Rispetto agli anni Settanta, ora disponiamo di tecnologie all’avanguardia che potrebbero far rivivere il personaggio di don Camillo, dando un finale a quel film rimasto incompiuto. Siamo andati anche alla Cineteca Nazionale, a Roma, dove dovrebbero trovarsi scene e audio. Abbiamo chiesto il materiale, ma non siamo stati accontentati. Avremmo completato l’opera a nostre spese, pur di avere un nuovo film. Non abbiamo mai capito il motivo del rifiuto. Resta ancora un mistero».

LA MORTE DI FERNANDEL

Fernandel arrivò a Brescello il 20 luglio 1970 a set allestito. Il 5 agosto, durante una scena sul sagrato della chiesa nella quale doveva portare in braccio l’attrice Graziella Granata, che pesava meno di 50 chili, non riuscì a sostenerla, nonostante l’attrice fosse sostenuta da un’asse. Ricoverato a Parma e rientrato in Francia, morì a Parigi il 26 febbraio 1971.