Il film

Quarto titolo della filmografia di Joel Schumacher, uscito dopo il generazionale St. Elmo’s Fire, Ragazzi Perduti è un film che presenta tratti ibridi, tra horror e commedia, a suo modo un cult degli anni ’80. Molto amato in patria, il film ha come protagonisti Jason Patric, Corey Haim, Dianne Wiest, Barnard Hughes, Edward Herrmann e Kiefer Sutherland.

Trama

Michael si trasferisce con il fratellino Sam e la madre Lucy nella cittadina di Santa Carla, dove conosce e si innamora della bella Stella. La ragazza è però già fidanzata con il misterioso David, leader di una banda di motociclisti che commette piccoli crimini nella comunità. Sammy, invece, fa la conoscenza dei i fratelli Ranocchi, due ragazzini che gli rivelano che Santa Carla è una città macchiata continuamente di omicidi, dovuti alla forte presenza di vampiri. Michael entra nel gruppo e scopre che i suoi nuovi compagni sono in realtà proprio vampiri in cerca di nuove vittime, trovandosi ad affrontare un pericolo oltre ogni previsione.

I problemi di Corey Feldman

Nel 1987, prima di Ragazzi perduti, Corey Feldman aveva già preso parte a diversi film importanti,  tra cui I Goonies e Stand By Me. La sua fu un’adolescenza piuttosto vivace e tormentata, durante la quale si avvicinò molto presto alla droga e all’alcol. Quando Schumacher morì, nel giugno del 2020, proprio Feldman ricordò in una serie di tweet come il regista fu uno dei primi a cercare di aiutarlo, raccontando di come abbia provato diverse volte ad allontanarlo dalla droga, anche se senza successo:

Joel è stato il regista di Ragazzi Perduti ed è stato grazie a lui se “i due Corey ” sono diventati una cosa seria. Lui è stata la prima persona a dire “Ho i due Coreys nel mio film”. È stata una sua idea. 

Il primo giorno che mi venne offerta della cocaina sul set, Joel notò subito che ero fatto e mi licenziò all’istante. Mi chiese dove fossero i miei genitori e quando gli risposi che non lo sapevo, lui capì che non era tutta colpa mia. Mi ridiede la parte con un avvertimento e io smisi di prendere cocaina per un anno. Quando poi intrapresi di nuovo una cattiva strada, lui mi chiamò e mi invitò a casa sua. Cercò di mettermi in guardia e di impedire che ricascassi nella droga, ma non gli diedi ascolto perché avevo 16 anni e dovevo affrontare tutto quello che dovevo affrontare.

Comunque sia, Joel ha continuato a mandarmi messaggi di supporto per tutti questi anni, inclusa una e-mail in cui si scusava perché non poteva prendere parte alla première di My Truth: The Rape of 2 Coreys. Ora sono io a inviargli un messaggio: Joel sei una bellissima persona e sentiremo la tua mancanza! Prenditi cura del nostro amico Corey Heim lassù in cielo, magari gli puoi parlare di tutte le cose che faremo una volta che ci rincontreremo tutti nell’eternità.

 

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