SINOSSI

Cattivi si nasce o si diventa? Mauro (Libero De Rienzo), un ragazzo poco più che trentacinquenne, sta per scoprirlo a sue spese. La sua l’ex fidanzata Samantha (Antonia Liskova), bella e sensuale come poche, l’ha lasciato per un dottore, ma lui non si dà pace. Vuole trovare il modo di riconquistarla, ma anche di iniziare a “vivere”. Distrutto da lavoretti precari senza prospettive e dalla totale assenza di un proprio ruolo nella società, vuole ora andare incontro al futuro a testa alta. Ma tra i casermoni di Tor Bella Monaca, quartiere difficile delle periferia romana – dove Mauro è nato e cresciuto – la vita è una corsa a ostacoli e perfino un lavoro vero è un miraggio. Così, quando due suoi amici si mettono in testa di rapinare niente meno che la mafia cinese, la tentazione di lasciarsi coinvolgere è troppo forte. Improvvisarsi cattivi però non è cosa da poco: lo sa bene Romolo (Andrea Sartoretti), fratello di Mauro, ex delinquente pentito che da anni lotta per conquistare una seconda opportunità. E mentre la famiglia di Mauro e Romolo, alle prese con un inquilino moroso e le mille ingiustizie dell’Italia di oggi, fa di tutto per restare unita e non soccombere, un destino crudele si prepara a giocare l’ennesimo tiro a Mauro e compagni. A Tor Bella Monaca non piove mai è un atto d’amore nei confronti di un mondo, quello della periferia più aspra e degradata, pieno di storie, di rabbia e di vita.

RECENSIONE

Il regista Bocci si è espresso così in conferenza. Ho scritto questa storia partendo dalla mia vita, quella di provincia e poi quella di periferia. Le mie esperienze più intime, le mie anime diverse e contrastanti che si dividono in due fratelli, Mauro e Romolo. Nasce dal desiderio di raccontare le persone come esseri umani piene di tentazioni difficoltà e percorsi quasi obbligati. Nasce dall’ importanza di riconoscere la propria natura e la capacità di accettarla per quello che è, perché se nasci buono, buono resti, ma se sbagli resti per tutti quello che ha sbagliato. La metafora eccellente per raccontare il pregiudizio poteva essere Tor Bella Monaca, periferia dove ho vissuto che conosco e alla quale tengo. Una periferia ormai timbrata nell’immaginario collettivo fatta invece, per chi la conosce, di tante e tante
persone sane che lottano ogni giorno per restare unite e restare oneste. Una periferia fatta di angoli cattivi, ma anche di strade buone e luminose dove si respira vita e vitalità. Una famiglia che va in crisi perché Giulia, la nonna novantenne muore e di conseguenza con lei muore quella pensione che aiutava a sopravvivere.

Guglielmo, un artigiano che ha lavorato tutta la vita non ha nessuno che riesca a difenderlo contro chi di lui
si approfitta non pagandogli l’affitto di un locale locato.
Mauro, un ex studente che ha quasi sfiorato la laurea, che, disoccupato e senza futuro, perde la fidanzata,
ma soprattutto perde la via, non riuscendo più a distinguere il suo percorso.
Romolo, un ex criminale che poi ha conosciuto l’amore, è diventato padre e ha deciso di cambiare vita, di
lavorare, di essere onesto, vincendo.

Il film è proprio questo, una rappresentazione nuda e cruda di quello che avviene li’. Gli attori, molto a loro agio nei propri ruoli donano al film quella romanità tipica stile Romanzo Criminale e forse anche per questo ci piace. Consigliata la visione.