SINOSSI

Dopo il grande successo di “Non sposate le mie figlie!”, film francese con oltre 150 milioni di euro incassati in tutto il mondo, tornano nelle sale italiane i coniugi Verneuil alle prese con una nuova crisi familiare… Claude e Marie sembrano ormai essersi rassegnati al matrimonio delle loro adorate quattro figlie con uomini di origini e culture molto distanti dalla loro: Rachid, musulmano di origini algerine, Chao, ateo e figlio di cinesi, l’ebreo David e il senegalese Charles. Ma la loro tranquillità familiare viene messa ancora una volta a dura prova quando scoprono che i loro generi hanno deciso di lasciare la Francia con mogli e figli in cerca di fortuna all’estero. Come se non bastasse, atterrano in Francia anche i consuoceri Koffi per il matrimonio della loro unica figlia femmina. Incapaci di immaginare la loro famiglia lontana e di non vedere crescere i propri nipoti, Claude e Marie sono pronti a tutto pur di trattenerli e dimostrare loro che la Francia è il posto migliore in cui possano vivere.

RECENSIONE

Il film in questione ripercorre le tematiche già affrontate nel primo episodio, ossia la diversità culturale tra famiglia diverse condite da un pizzico di ironia che dona al film quel carattere di commedia unica. C’è la famiglia ebrea, quella araba, quella cinese e quella africana che si intrecciano perfettamente a pieno sotto l’unica cosa che li rende uniti, ossia la famiglia e il suocero.

Durante tutto il film molti sono i tentativi di Claude di riappacificare le coppie e creare una quiete familiare, anche perchè tutte le sue figlie e i loro nipoti sono pronti per espatriare. A fronte di questa minaccia organizza una riunione per soli maschi, al fine di conoscerli meglio e impedire che ognuno di loro parta, creando delle false opportunità lavorative che faranno insinuare in ognuno dei suo generi, il dubbio se partire o no. Tutto il film si snoda su questo. Le battute sono divertenti, forse non conoscendo bene il francese alcune non lo capiamo ma il filo conduttore è sempre lo stesso…non ci sono momenti morti, ogni singolo pezzo di film scorre alla perfezione, l’ironia regna, le gag anche.

Anche gli scontri tra cognati risultano molto simpatici tra di loro e sempre perfetti. Tuttavia la pellicola non ha quella magia che contraddistingue il primo film, anzi in alcuni tratti sembra ripetere forzatamente proprio il suo predecessore.