Alec Baldwin è stato incriminato da un gran giurì del New Mexico con due capi di imputazione per omicidio colposo per la morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins e il ferimento del regista avvenuti sul set del film “Rust” nel 2021. Se riconosciuto colpevole, l’attore rischia tra 18 mesi e cinque anni di carcere. La decisione è stata presa da un gran giurì che si è espresso dopo che sono emersi “nuovi elementi” nel riesame del caso.

“Aspettiamo con impazienza il nostro giorno in tribunale”, hanno commentato gli avvocati di Baldwin, Luke Nikas e Alex Spiro, che hanno sempre insistito sulla tesi che l’attore non è colpevole. Accuse analoghe erano state lasciate cadere quasi un anno fa ma poi erano emersi nuovi elementi che hanno portato a riavviare il procedimento affidando il verdetto a una giuria popolare.

L’attore stava provando una scena sul set di Rust al Bonanza Creek Ranch vicino a Santa Fe quando dalla pistola che aveva in mano (e che non avrebbe dovuto contenere pallottole vere) partì il colpo che ferì il regista Souza a una spalla e, rimbalzando, uccise la Hutchins.

I procuratori hanno deciso di riaprire il caso dopo aver fatto sottoporre la pistola a ulteriori analisi i cui risultati, a loro dire, sarebbero in contraddizione con la versione di Baldwin, che afferma di non aver premuto il dito sul grilletto. “I test hanno concluso con certezza che il colpo non poteva partire senza che il grilletto fosse premuto“, ha detto la procuratrice Kari Morrissey.

Resta rinviata a giudizio anche l’armiera del film, Hannah Gutierrez-Reed, il cui compito era di vigilare sulla sicurezza di armi e munizioni. Anche lei incriminata per omicidio involontario, si è dichiarata non colpevole.