Ospite di “Belve”, Antonio Conte oltre a raccontare i suoi trascorsi sia da calciatore che da allenatore, si è lasciato andare anche ad un ricordo emozionante. Per quanto riguarda la Juventus dichiara:

“Allenare la Juve non è da tutti. Hai tutta l’Italia contro. La Juve è sempre stata vista come la squadra da battere e da odiare. Ho ricevuto proposte dall’Arabia ma ho rifiutato. Se avessi lasciato la Nazionale come ha fatto Mancini? Non entro in queste cose. La sconfitta per me è un lutto per 36-48 ore. Fisicamente mi sento male, ma la prima cosa che faccio è capire il perché di una sconfitta. E lì divento feroce”.

Proseguendo sui suoi trascorsi all’Inter, Conte ha aggiunto:

“Il dito medio ad Agnelli? Ho ricevuto degli insulti e ho agito di conseguenza. Poi con Andrea ho anche chiarito ma non mi pento di quello che ho fatto. Io sono molto esigente con me stesso, quindi sono molto esigente anche con gli altri”.

Infine, un giudizio sulla propria carriera:

“Al Conte calciatore do un 8, mentre al Conte allenatore do 8.5. Avendo 54 anni, sono abbastanza giovane come tecnico. Al momento non vedo miei eredi e posso quindi alzare il voto nel resto della mia carriera, e non abbassarlo”.