Tra i film per famiglie più amati degli anni Novanta c’è sicuramente Babe – Maialino coraggioso, film del 1995 diretto da Chris Noonan, co-scritto e co-prodotto da George Miller (Mad Max). La pellicola fu adattata dal libro omonimo di Dick King-Smith ed ebbe un grande successo sia di critica (7 nomination e una vittoria agli Oscar e ai Golden Globe) sia di pubblico (oltre 254 milioni di dollari incassati nel mondo).

La trama 

Un maialino viene preso dall’allevamento nello Yorkshire in cui è nato per essere usato come premio in un luna-park; il contadino Arthur Hoggett (James Cromwell) lo vince indovinandone il peso e sua moglie Esme (Magda Szubanski) decide di farlo ingrassare per il pranzo di Natale. Nella fattoria il maialino Babe fa amicizia con gli altri animali presenti: Fly e Rex, i due border collie, i cani da pastore del padrone, il papero Ferdinand, la pecora anziana Maa, tutti in grado di parlare.

Dopo le prime difficoltà il gentile Babe, adottato da Fly che lo cresce assieme ai suoi cuccioli, riesce ad inserirsi ed inizia a sostituire i cani nella guida del gregge. Il maialino conquista la fiducia del padrone, che lo risparmia ed anzi lo iscrive ad un concorso riservato ai cani da pastore, al posto di Fly e Rex che hanno entrambi problemi di salute. Il maialino riesce così a meravigliare il tradizionale popolo della campagna inglese ed i commentatori televisivi vincendo il concorso.

Accanto alla simpatica storia che vede protagonisti animali parlanti, Babe, maialino coraggioso deve gran parte del suo successo alle reali tematiche affrontate, ovvero l’emarginazione e la forza di imporsi e credere nei propri ideali, andando contro i pregiudizi. Babe dimostra come un animale da reddito riesca a provare sentimenti, allo stesso modo di qualsiasi altro essere vivente.

Un set pieno zeppo di animali

Il film venne girato in Australia e sul set erano presenti oltre 1000 animali diversi, tra cani, maiali, papere, gatti e pecore e una cinquantina di addestratori. Pensate che solo per la parte di Babe vennero usati ben 48 maialini diversi, perché crescevano troppo rapidamente durante le riprese.

 

Gli effetti speciali e l’Oscar

Per rendere gli animali “parlanti” e farli muovere in determinati modi sono state impiegate diverse tecniche digitali all’avanguardia molto apprezzate, tanto che il film ottenne il premio Oscar per i Migliori effetti speciali. Insieme alla tecnologia, molte scene sono state girate con animali sottoposti ad addestramenti specifici e quindi reali.

Il film vinse anche il Golden Globe come Miglior film commedia o musicale a Bill Miller, Doug Mitchell e George Miller.

I produttori George Miller e Doug Mitchell

 

La diminuzione del consumo di carne e la crescita del vegetarianismo

L’uscita di Babe ebbe un forte impatto sul mercato della carne e nell’ambito dei movimenti attivisti contro il maltrattamento degli animali. Solo in America il consumo di carne diminuì del 20% e dopo aver preso parte al film, l’attore James Cromwell, da sempre vegetariano, decise di diventare vegano: “Ho deciso che per poter parlare di questo film con convinzione, dovevo diventare vegetariano”. Nel 1996 ha continuato a organizzare una cena vegetariana per i senzatetto di Los Angeles in occasione di un “Natale compassionevole, evento al fine di invertire la visione dell’aia che “Natale è carneficina”.

Il film ha avuto un marcato effetto sulla crescita del vegetarianismo, in particolare tra i giovani. Ha anche promosso una visione più comprensiva delle capacità intellettuali, emotive e sociali degli animali. Quando Babe è stato rilasciato negli Stati Uniti, è stato riferito che “attivisti in tutto il paese hanno sorvegliato i cinema con volantini che documentavano gli abusi dei maiali nella vita reale”.

Un’altra interessante curiosità riguarda quanto accaduto in Malesia: a causa del fatto che il soggetto del film era un maialino, Babe è stato inizialmente bandito dalla Malesia per evitare di turbare o infastidire i musulmani (che vedono i maiali come haram, un termine arabo che significa “proibito”, riferendosi a qualcosa di sacro). La sentenza è stata ribaltata quasi un anno dopo e il film è stato distribuito direttamente in video.