In un’aula del Tribunale di Roma, nell’ambito del processo per stalking a carico dell’uomo che l’avrebbe perseguitata per 4 anni, Barbara D’Urso ha raccontato di avere vissuto un incubo fatto di minacce e pressanti richieste rivolte non solo alla donna ma anche ai suoi familiari:

“Non nego di aver paura. Nemmeno dopo la denuncia e l’avvio del processo si è calmato. Anzi, il mio persecutore ha alzato livello e intensità delle minacce. Sono stata costretta ad assumere un bodyguard. Anche di recente è stato visto sotto casa mia. Ha ripreso a bersagliare sui social amici e parenti, e a presidiare gli studi televisivi presentandosi come mio figlio, adottivo, come specifica ogni volta”.

Sul banco degli imputati il 36enne catanese Salvatore Fiorello, accusato di stalking. I fatti sono iniziati intorno al 2017 quando l’uomo partecipò a una trasmissione della D’Urso. Da quel momento sono iniziate le molestie. Di fronte al giudice Valerio De Gioia, la conduttrice ha poi raccontato che i messaggi un po’ alla volta si sono estesi anche ai familiari e agli amici, dalla sorella Eleonora al figlio:

“Ha cominciato ad avvicinarmi ripetendomi questa assurdità: ‘Sono tuo figlio adottivo, non respingermi’. Io non ho un ricordo preciso di quest’uomo, dai miei studi sono passate migliaia di persone. Le sue persecuzioni sono allargate alla mia famiglia, ai miei amici. E vanno avanti alzando sempre più l’ asticella delle minacce. Chiama i miei familiari, tartassa gli studi televisivi, si presenta come mio figlio adottivo per sperare in un ingresso”.

Sono stati messi agli atti anche alcuni messaggi che l’imputato scriveva al figlio della D’Urso: “Ciao fratellino, come stai? Dì a mamma che sono tornato”; arrivando persino a contattare il giovane chirurgo sul posto di lavoro, spacciandosi per suo parente: “Sono il figlio adottivo di Barbara D’Urso, ho bisogno di parlare con mio fratello”. Il giudice, intanto, ha disposto una perizia psichiatrica per l’imputato.