Il 22 gennaio 1982, usciva nelle sale Borotalco, il film che ha lanciato definitivamente la carriera di Carlo Verdone, diventando un cult assoluto della nostra commedia. Nel cast Angelo Infanti, Eleonora Giorgi, Mario Brega e Christian De Sica.

TRAMA

Nadia e Sergio sono due giovani venditori di enciclopedie porta a porta. Sergio, mite e impacciato, vive in un convitto assieme all’amico Marcello conducendo una vita grama, lavorando senza successo, pressato dalla fidanzata Rossella e dal rude suocero Augusto. Nadia, bella e spigliata, fidanzata con Cristiano, condivide un appartamento con la sua amica Valeria ed è una sfegatata fan di Lucio Dalla. Dato il successo professionale di lei, Sergio la contatta telefonicamente chiedendole di poterla affiancare e imparare quindi a portare a casa dei contratti. Nadia gli propone un appuntamento presso la casa di un tale Manuel Fantoni, sedicente architetto. Mentre lei si attarda per acquistare un biglietto per un concerto di Dalla, Sergio si intrattiene con il cliente, il quale a sua volta gli racconta della sua vita movimentata ed errabonda, ricca di episodi incredibili e di frequentazioni illustri. Tuttavia subito dopo l’uomo gli confessa ridendo che si tratta soltanto di frottole che egli ama raccontare per abitudine, noia e necessità e che forse solo qualcosa c’è di vero. Poco dopo sopraggiungono dei carabinieri per arrestare l’uomo con l’accusa di truffa e chiamandolo col suo vero nome, Cesare CuticchiaCuticchia/Fantoni, ostentando sicurezza, lascia le chiavi di casa a Sergio chiedendogli di rimetterla in ordine prima di andarsene.

CLICCA QUI PER LEGGERE: VERDONE SPIEGA L’ORIGINE DEL “CARGO BATTENTE BANDIERA LIBERIANA”: “ERA UN MIO VECCHIO MONOLOGO”

IL MONOLOGO DEL PESTAGGIO DI BREGA ERA UN SUO VERO FATTO ACCADUTO

Una delle scene più memorabili del film è quando Verdone si reca in salumeria da Mario Brega.

Te la sposi o nun te la sposi?”, gli chiede riferendosi a sua figlia, dopo avergli raccontato di aver malmenato due persone che avevano fatto un apprezzamento poco gentile su di lei. “Gli ho rotto il setto nasale, gli ho frantumato le mucose e nel frattempo gli dicevo ‘arzate, cornuto, arzate’ “.

Questo monologo fu preso da Verdone da un fatto realmente accaduto a Mario Brega come racconta il regista in una recente intervista su Repubblica.

“Mario Brega era conosciuto per i western di Leone, ma come caratterista comico l’ho inventato io. Il racconto in salumeria del pestaggio ai due che hanno fatto apprezzamenti alla figlia era il racconto di quando si era menato con Gordon Scott sul set di Buffalo Bill, me lo aveva ripetuto decine di volte, ogni volta un urlo e un dettaglio in più. I miei primi film sono stati anche il canto del cigno di caratteristi poi cancellati dalle velleità che ognuno avrebbe avuto di passare dal cabaret alla regia. La quantità di battute di Borotalco, dal Cargo in poi, le ritrovo nei meme. Batte per quantità ogni altro mio film”.