Purtroppo è di ieri la notizia della morte di Carla Fracci. Il figlio è stato intervistato al Corriere.it dove ha voluto ricordare gli ultimi istanti della madre. Ecco un breve estratto: 

Gli ultimi istanti?

«Non parole, ma sguardi pieni di profondo amore per me, per mio papà Beppe, per la collaboratrice storica Luisa Graziadei, per mia moglie Dina e per i suoi nipoti, Giovanni e Ariele».

Come vi ha lasciato?
«Con la convinzione di aver fatto del bene, credo fosse fiera di averci reso persone serie con solidi principi. Una raccomandazione che mia madre ripeteva, ed è significativo del suo carattere, era di rimanere fedeli agli aspetti più semplici della vita. Ricordava con orgoglio la sua infanzia trascorsa a governare le oche nella campagna del cremonese. Non si è mai montata la testa, nonostante la ribalta».

A gennaio scorso le due masterclass con gli artisti della Scala per la Rai.

«Chi avrebbe mai capito che stava vivendo un dolore? Non ha lasciato trasparire nulla, aiutata forse dalla grande energia che le davano i giovani. Quasi sentisse di dover trasmettere un sapere prezioso. Anche se non condivideva la deriva di alcuni valori, ha creduto fino alla fine nel talento giovanile e nel nostro Paese, per cui provava un sentimento di appartenenza. Delusa, per tanti versi, ma attaccatissima, avendone vissuto passaggi storici importanti».

Che madre è stata?

«Le faccio un esempio: prima di un’esibizione, ero bambino, mi intimò di riporre in camerino i miei guanti che avevo distrattamente abbandonato su una cassa dietro le quinte. Me lo ripeté più volte finché non obbedii. Poco dopo la vidi entrare in scena e trasformarsi nella diva acclamata. Così era lei, étoile amata dal pubblico internazionale ma sempre pronta a vivere la quotidianità».