Ospite di “Verissimo”, Carolina Marconi è tornata a parlare del cancro contro cui ha lottato e continua a lottare, esprimendo tutto il suo rammarico per la maternità che le viene negata. L’ex gieffina ha raccontato come stia vivendo un percorso di rinascita adombrato, però, dalla notizia dell’impossibilità di adottare un bambino insieme al suo compagno:

“Ho pensato perché non adottare un bambino? Io e Alessandro siamo andati dall’assistente sociale e abbiamo scoperto che non possiamo adottare un bambino, perché io ho avuto un tumore, devo aspettare cinque anni, non puoi chiedere un mutuo, un assicurazione, un prestito. C’è un po’ di discriminazione. Bisogna tutelare un bambino, machi lo dice che lo tuteliamo così? Lo tuteliamo lasciandolo in casa famiglia?“.

La legge, infatti, non permette a chi ha avuto un tumore di poter adottare un bambino, se non dopo cinque anni dalla malattia, ma se c’è una cosa che Carolina ha imparato è proprio quella che il tempo è prezioso:

“Non hai tempi per un qualsiasi cosa, uno quando si deve sentire di fare qualcosa, il momento giusto è adesso, la vita è adesso non è dopo. Ho conservato un ovulo, se succederà, quando mi sbloccheranno dalla cura, sarà un miracolo”.

La Marconi  si è detta, comunque, pronta a mobilitarsi in prima persona per le adozioni:

“Il bambino non ha solo la mamma, c’è anche il papà, i nonni, gli zii, ci sono tante persone che possono amarlo. Non sapevo che gli altri erano immortali. Io chiedo a nome di tutte queste persone, ex pazienti come me, siamo arrivati a 50mila firme per il diritto all’oblio oncologico. Questa discriminazione deve passare, io non sono il mio tumore, tutti meritiamo di avere una famiglia, di essere felici, di essere uguali. Io sto bene, questo sistema deve cambiare”.