Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo ed ex giocatore della Juventus (2003-04) e Perugia dovrà andare in carcere. Infatti, è diventata definitiva la sua condanna. Come ha stabilito la seconda sezione della Cassazione, l’ex giocatore dovrà scontare una condanna di tre anni e sei mesi.

Secondo la giustizia, Miccoli commissionò un’estorsione aggravata dal metodo mafioso a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa (quartiere di Palermo) Antonino «Scintilla», già condannato anche lui in via definitiva a sette anni di carcere. Dunque, è stata accolta la richiesta del sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Fulvio Baldi, di rigettare il ricorso di Miccoli. Non esiste soluzione alternativa alla prigione: a causa dell’aggravante non vengono concesse misure alternative.

Fabrizio Miccoli al Palermo. Da capitano a tecnico un ritorno non facile

LA VICENDA

La vicenda giudiziaria nasce dal tentativo di Miccoli di recuperare 12.000 euro, con violenza e minacce, dall’ex titolare della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine, Andrea Graffagnini. L’episodio accadde più di 10 anni fa e fece scalpore perché Miccoli e “Scintilla” parlavano nelle intercettazioni del giudice Giovanni Falcone come di un “fango”. Frasi per le quali l’ex capitano rosanero si scusò poi pubblicamente.

Miccoli era stato condannato sin dal primo grado (celebrato con il rito abbreviato). Una sentenza che ha retto in tutti i gradi di giudizio, anche se Miccoli ha sempre escluso di sapere che l’amico Lauricella fosse imparentato con dei mafiosi.