Corto circuito (Short Circuit) è un film di fantascienza del 1986 diretto da John Badham, con protagonisti Ally Sheedy e Steve Guttenberg.

Nel 1988 è stato realizzato un sequel, Corto circuito 2.

TRAMA E TRAILER

Colpito da un fulmine durante una presentazione, il robot Numero 5 prende improvvisamente coscienza di sé e del suo essere vivo e tenta di sfuggire alla polizia e alle forze armate che lo ritengono pericoloso. Una squadra di militari agli ordini del capitano Skroeder (G. W. Bailey) viene inviata a recuperare il robot, ma fallisce. A questo punto il creatore dei prototipi, il dottor Newton Crosby (Steve Guttenberg), insieme al suo assistente Ben Jabituya (Fisher Stevens), partono alla ricerca di numero 5.
Il robot finisce a casa di Stephanie Speck (Ally Sheedy), una giovane ecologista che vive circondata da numerosi animali. Dopo lo spavento iniziale Stephanie lo accoglie e tra i due nasce un grande rapporto. 

 

 

 

IL TERZO BRACCIO NASCOSTO DI JOHNNY 5

Johnny 5 ha un terzo braccio, non si vede spesso nel film ma principalmente l’abbiamo scovato in due scene. La prima quando prepara la colazione ed è evidente come potete vedere qua sotto al minuto 0.15

 

La seconda quando accende il furgone

 

COME FU REALIZZATO?

Il robot in realtà si chiamava SAINT Number 5, con l’acronimo SAINT che indicava lo “Strategic Artificially-Intelligent Nuclear Transport”.

La scelta fu di utilizzare effetti meccanici anzichè la stop motion, e infatti i movimenti della testa e degli occhi di Numero 5 (che pesava 113 chili) dovevano esser fatti per dare un senso di vitalità al soggetto. Per questo si utilizzarono tre diverse teste radiocomandate, perché le espressioni facciali fossero adatte alla scena da girare, e si scelse di realizzare delle speciali ‘sopracciglia’. 

La realizzazione del robot Numero 5 è stata la parte più costosa del film, in quanto ha richiesto tante versioni in base alle diverse scene da girare. La maggior parte dei movimenti del braccio di Johnny 5 sono stati controllati con una telemetry suite, uno scheletro metallico della parte superiore del corpo, indossato da un tecnico professionista. Ogni congiunzione aveva un sensore separato, consentendo così il trasferimento immediato alla macchina del movimento del braccio e della mano eseguito dal tecnico. Fu doppiato in tempo reale dal suo burattinaio per dare più realismo.

I RIMPIANTI DI STEVE GUTTEMBERG SUL SEQUEL

Steve Guttemberg non partecipò allo sfortunato sequel (chissà se forse non aveva già fiutato un probabile insuccesso) poichè non gli era stata mai fornita la sceneggiatura. In seguito l’attore si pentì per la scelta.