È morto Jonathan Demme, il regista di capolavori veri del cinema come Il silenzio degli innocenti (Oscar nel 1991) e Philadelphia. Era malato da tempo e aveva 73 anni. Una fonte vicino alla famiglia ha dato la notizia a Indiewire. Si era ammalato di cancro all’esofago nel 2010 e dopo le cure era tornato nel 2015 sia come giurato alla Mostra del cinema di Venezia sia come regista con il film rock Dove eravamo rimasti con Meryl Streep.

Figlio di un’attrice e di un albergatore, trascorre l’infanzia a New York e intorno ai 15 anni di età si trasferisce con la famiglia a Miami. Appena trentenne, dirige il film Femmine in gabbia (1974): il film non ottiene un gran successo e il regista torna dietro la macchina da presa a 35 anni con il thriller Il segno degli Hannan (1979) che vince il “New York Film”, come pure la commedia Una volta ho incontrato un miliardario (1980).

Raccoglie favorevoli consensi dalla critica e dal pubblico con Qualcosa di travolgente (1986), interpretato da Melanie Griffith e Jeff Daniels, e con Una vedova allegra… ma non troppo (1988), interpretato da Michelle Pfeiffer e Matthew Modine. Nel 1992 vince il Premio Oscar per la miglior regia per Il silenzio degli innocenti con Anthony Hopkins nel ruolo di Hannibal Lecter e Jodie Foster (Demme avrebbe preferito Meg Ryan); per lo stesso film, viene premiato anche al Festival di Berlino del 1991 con l’Orso d’Argento e il DGA Award.

Un anno dopo (nel 1993) ottiene un altro clamoroso successo con Philadelphia che farà guadagnare a Tom Hanks il primo Oscar. Nel 2003 gira un documentario impegnato, The Agronomist e l’anno successivo The Manchurian Candidate con Meryl Streep e Denzel Washington. Nel 2012 è presente al Festival del Cinema di Venezia con il docu-film Enzo Avitabile Music Life..