Ficarra e Picone hanno salutato Striscia dopo 15 lunghissimi anni. In un’intervista su Leggo hanno spiegato i motivi della scelta. Ecco un piccolo estratto

Annuncio a sorpresa, ma voi lo sapevate già prima di iniziare l’edizione? 
F. Sì, pur avendo vissuto un’esperienza meravigliosa e appagante, umanamente e professionalmente. Sentivamo l’esigenza di provare a capire cosa c’è dietro l’angolo. 
P. E quindi solidarietà a Ficarra: l’unico progetto sicuro e dietro l’angolo che gli è rimasto adesso, sono io (ride, ndr).

E Ricci?
Ci ha fatto sentire importanti all’interno di Striscia. Fino all’ultimo si è rifiutato di pensare: “Fate pure l’annuncio in diretta, ma io non vedrò la puntata. Così per me non esiste”. 

50 anni l’anno prossimo, insieme fate un secolo. 
Ma che diviso per quattro, il nostro quoziente intellettivo, fa venticinque. Siamo ancora giovani. 
Festeggerete con un “secondo Natale”, magari bissando gli incassi (i migliori del 2019 con oltre 16 milioni) ai botteghini del vostro ultimo film? 

Chissà. Scomodiamo il cinema solo quando abbiamo un’idea. 
Nanni Moretti diceva che “La satira non ha padroni”: se la Rai vi chiama cosa rispondete? Dipende sempre dall’idea.

Il vostro motto? 
F. Non dare mai ragione a Picone. 
P. Nessuno. Dopo la risposta di Ficarra, sono rimasto senza.