Il film

Asso è un film del 1981 di genere Commedia, diretto da Franco Castellano, con Adriano Celentano, Edwige Fenech, Renato Salvatori, Sylva Koscina.

La trama

Al momento di sposare la bellissima Silvia, Asso promette a se stesso e alla moglie di rinunciare per sempre alla sua passione, quella delle carte, dove si è conquistato una grande fama ed anche quel soprannome come riconoscimento della sua indubbia abilità. La prima notte di nozze, però, i buoni propositi svaniscono: Asso si reca al solito bar, dove riesce a vincere una grossa somma battendo uno dei suoi più pericolosi rivali, il “Marsigliese“. Purtroppo per lui, tornando all’alba verso casa, incontra il Sicario, che lo uccide freddamente, per ordine di Bretella, il proprietario del bar, invidioso della fortuna di Asso sia al gioco che con Silvia. Ma una fine così improvvisa non può rimanere senza seguito: anche se morto, Asso ottiene il permesso di tornare dalla moglie, e dopo averla convinta di essere ormai niente più che un fantasma, promette di cercarle un marito facoltoso per assicurarle un futuro…

Il Marsigliese

Tra le scene surreali del cinema di Celentano, tra le prime che ci vengono in mente c’è sicuramente la partita a Poker di questo film. Volto protagonista della sequenza è il Marsigliese, un noto giocatore d’azzardo che sfiderà il molleggiato. Ci siamo chiesti però: chi è l’attore del Marsigliese? La risposta vi sorprenderà, non trattandosi di un attore cinematografico bensì di un artista a tutto tondo: attore di teatro, modello, scrittore e docente: si chiamava Francisco Copello.


Francisco Copello nasce a Santiago del Cile il 21 maggio 1938 da una famiglia di modeste condizioni economiche. Arriva in Italia negli anni ’50 e frequenta l’accademia di belle arti di Firenze tra il 1962 e il 1966. Negli anni ’70 compie le sue prime incursioni nel campo della danza e si forma a New York con la coreografa Laura Dean, partecipando ai primi pezzi teatrali di Robert Wilson.

Dopo queste esperienze, inizia un lavoro artistico in Italia basato sul Corpo, che si distingue per i suoi interventi sulla scena milanese, precisamente nel circuito della body art che si svolge alla Galleria Diagramma (1975-1978); a Genova alla Scuola di Danza Patrizia Carratu, al Teatro dell’Opera e al Centro Culturale Campetto 7 (fino al 1984).
Durante il suo soggiorno di dieci anni in Europa, le sue performance sono state registrate da un gruppo di noti fotografi come Giuseppe Pino, Giovanna del Magro, Maurizio Buscaino e Giuliana Traverso. Torna a New York tra 1986 ed il 1995.

Dopo essersi dedicato esclusivamente al campo artistico, riproduce varie opere nel repertorio della compagnia al Lincoln Center e ritorna in Cile ricevendo il premio della critica d’arte nel 1997. Successivamente insegnerà l’arte del corpo e il linguaggio del corpo in tante università del Cile.

Gli ultimi anni

Nel 2001, con il sostegno della Fondart, ha prodotto una serie di 14 serigrafie su carta e tela, che sono state successivamente esposte presso la Las Condes Cultural Corporation.

Nel 2005 partecipa al film Play della regista cilena Alicia Scherson. Verso la fine degli anni novanta e l’inizio degli anni duemila si dedica anche alla scrittura scrivendo alcuni libri. In precedenza aveva già pubblicato un romanzo intitolato Deposito pazzo nel 1973.

Nel 2006 ha organizzato la mostra “Il meglio di Copello”, che raccoglie le sue ultime creazioni: è stata presentata nell’aula Santiago dell’Università di Talca. Poco dopo Francisco muore l’11 maggio dello stesso anno all’età di 67 anni, nella sua città natale.