Purtroppo du anni fa ci ha lasciato il grande maestro, per l’occasione riproponiamo una sua vecchia intervista che riguardava uno dei dischi più importanti della storia musicale italiana, è stato pubblicato nel 1981, eppure sembra appena nato, tanto è vivo e vitale nella costruzione delle canzoni e nei testi: stiamo parlando di La Voce del Padrone di Franco Battiato. In un’intervista rilasciata al Giornale ripresa da Dagospia il grande maestro ha raccontato il suo successo.

(Come si evince dal sito l’intervista è per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo alcuni stralci di intervista a Franco Battiato tratti dal film e documentario Temporary Road di Giuseppe Pollicelli e Mario Tani. Il cofanetto uscito per la Nave di Teseo (dvd più libro di pagg. 92,euro 27, 2018) contiene appunto il film documentario di Giuseppe Pollicelli e Mario Tani, presentato al Torino Film Festival, e un libro di Franco Battiato (intervistato da Giuseppe Pollicelli), arricchito da foto del backstage, in cui l’artista rivive la sua carriera e le sue tante, repentine, rivoluzioni)

Ecco un estratto: 

È vero che La voce del padrone, primo album italiano a superare il milione di copie vendute, era considerato dalla EMI la tua ultima chance dopo il parziale insuccesso dei due LP precedenti?

«No, non è affatto vero. L’ album Patriots, uscito l’ anno precedente, nel 1980, aveva venduto centomila copie e il singolo Up patriots to arms era andato benone. Io, peraltro, pensavo che la mia dimensione fosse quella, ritenevo di avere già toccato il mio apice di popolarità come musicista. Non avevo idea di cosa fosse la fama. L’ ho capito, con gli interessi, dopo il successo inaudito de La voce del padrone»

Aneddoti legati a quel periodo?

«In una discoteca sono stato letteralmente assalito, per diversi minuti, da fan impazziti che mi strattonavano di qua e di là. Finii con tutti i vestiti strappati. Dovunque andassi trovavo centinaia di persone ad attendermi. Un incubo. Una volta, addirittura, mi sono svegliato di notte, in un hotel, perché avevo sentito dei rumori: nella mia stanza c’ erano delle ragazze che ridacchiavano! Qualche sconsiderato, tra il personale dell’ albergo, le aveva fatte entrare. In che modo ne sei venuto fuori? Facendo l’ album L’ arca di Noè, che andava in tutt’ altra direzione rispetto a La voce del padrone e ha quindi disatteso le aspettative del pubblico. Vendette comunque molto, ma lo apprezzarono in pochi. La gente per strada mi diceva: A Battia’, non m’ è mica piaciuto! Era divertente”

FONTE IL GIORNALE

FONTE DAGOSPIA