Il film

Black Rain – Pioggia sporca (Black Rain) è uscito nel 1989 sotto la regia di Ridley Scott, con Michael Douglas, Andy García, Ken Takakura, Kate Capshaw e Yūsaku Matsuda. Agli Oscar del 1990, il film fu candidato per ‘Miglior sonoro’ e ‘Miglior montaggio sonoro’.

La trama

Il protagonista della vicenda è il poliziotto newyorkese Nick Conklin (Michael Douglas), la cui precaria situazione economica è stata aggravata dal recente divorzio e il conseguente obbligo al mantenimento dei due figli. Un giorno, mentre si trova in un bar italiano con il collega Charlie Vincet (Andy Garcia), Nick assiste ad un losco incontro tra gangster giapponesi e italiani. La riunione è interrotta dall’arrivo di un uomo giapponese che uccide uno dei malavitosi. Nick e Charlie inseguono l’assassino e riescono ad arrestarlo. L’uomo fa parte dell’organizzazione criminale Yazuka e si chiama Sato (Yūsaku Matsuda).
Dal momento che la commissione disciplinare sta indagando sulle sue finanze, Nick è costretto ad accettare la richiesta dei suoi superiori che vogliono che Sato sia portato ad Osaka e affidato alla custodia della polizia giapponese. Giunti all’aeroporto nipponico, tuttavia, Nick e Charlie cadono vittime di un raggiro e Sato riesce a sottrarsi alle autorità. Sospettati di aver collaborato alla fuga del gangster, i due poliziotti americani decidono di collaborare con l’ispettore Masahiro Matsumoto (Ken Takakura) per arrestare il fuggitivo. Grazie alla maitresse Joyce (Kate Capshaw), Nick scopre che la trasferta americana di Sato era parte di un piano per rovesciare le gerarchie della Osaka. Per via dei suoi metodi anticonvenzionali, che disobbediscono a qualsiasi lecita procedura, e della sua noncuranza per la sicurezza, Nick cade nuovamente nel tranello di Sato e dei suoi uomini. Stremato e frustrato, il poliziotto dovrà spingersi oltre i suoi limiti per arrestare il gangster.

Il villain

Il ruolo di Sato, il villain del film, era stato offerto a Jackie Chan, ma il re delle arti marziali ha deciso di rifiutare questa parte, non ritenendola consona ai suoi valori e alla sua immagine, non volendo passare per un ruolo cattivo agli occhi del pubblico.

Così Sato venne interpretato da Yûsaku Matsuda, che sarà anche il suo ultimo ruolo cinematografico. Matsuda sapeva di avere un cancro alla vescica e che le sue condizioni sarebbero state aggravate dalla recitazione nel film. Ha deciso di farlo comunque, all’insaputa del regista Ridley Scott , secondo quanto riferito dicendo: “In questo modo, vivrò per sempre“.

Il 6 novembre 1989, meno di sette settimane dopo la prima americana del film, Matsudo morì di cancro alla vescica all’età di 40 anni. Il film è dedicato alla sua memoria. La sua performance e la sua interpretazione di Sato è da molti critici ritenuta insuperabile.