Il conduttore Giampiero Galeazzi, in collegamento con Mara Venier a Domenica In, ricorda Diego Armando Maradona:

“Il ricordo di Maradona è scolpito nell’anima e nella mente. Ho vissuto quegli anni napoletani con Diego, ho vissuto le sue gare internazionali. Inutile raccontare la bravura del calciatore, è stato grande anche come uomo come generosità. Forse ha sofferto un po’ questa durezza dei suoi colloqui con gente che non lo amava profondamente, ma io ringrazio di essere stato vicino a lui”.

E poi continua, ricordando un aneddoto negli spogliatoi con Maradona:

“Negli spogliatoi ho scoperto un Diego Maradona diverso. Io entrai negli spogliatoi chiudendomi dentro e lasciando fuori centinaia di troupe e l’intuizione giornalistica più grande fu quella di abbandonare il microfono e di affidarlo a Diego che si è rivelato un grande showman, un presentatore. E lì ha dimostrato di avere lo spettacolo ai suoi piedi. E io non posso dimenticare come ha affrontato i suoi amici, i suoi compagni di squadra…”.

E poi aggiunge:

“Io ho vissuto Maradona come sportivo e ho potuto frequentarlo anche fuori dal campo. La gente dice ‘Angelo o demone’, ‘o ‘Principe o tiranno’, io so solo una cosa. Non sta a noi giudicare. Una cosa non doveva accadere… morire solo, così come un cane, disgraziatamente nella periferia di Buenos Aires, in quell’appartamento abbandonato anche dai servizi e dagli amici più cari… Diego è un’anima buona. Ha peccato, ha sbagliato, ma ha fatto anche emozionare tutto il mondo, dall’Argentina a Napoli… Il calcio non è più lo stesso senza di lui, c’è un calcio fino a Maradona e un calcio dopo Maradona. Questa è la verità”.