La Gialappa’s Band ha rilasciato un’intervista a Fanpage dove ha ricordato alcuni momenti della carriera ed ha aggiornato i fan sui progetti futuri, ecco un estratto:

Oggi in tv avreste la stessa libertà di un tempo?

Giorgio Gherarducci: Certe cose, purtroppo, non si potrebbero rifare. Per esempio, Alfio Muschio: era un leghista che, per via di una maledizione, si ritrovava nel corpo di un uomo di colore, aveva necessariamente quella che oggi viene definita “black face”. Ora un personaggio così non si potrebbe più fare. O quantomeno ti romperebbero parecchio le scatole. Ci sono alcune cose del politicamente corretto che non ci trovano particolarmente d’accordo.
Carlo Taranto: Penso a Betello. La prima volta ci chiamò dicendo che si stava divertendo tantissimo a vedere i suoi strafalcioni al Tg1 mandati in onda da noi. La seconda, ci disse invece, preoccupato: “Qui mi licenziano!”. Quindi cosa si può (o non si può) mandare in onda, dipende certo dall’opinione pubblica ma anche dalla reazione delle “vittime”. Mi sbaglierò, ma oggi vedo molta più difficoltà ad accettare la presa in giro. 

Giorgio Gherarducci: A volte, secondo me, le vittime fanno le vittime anche quando non lo sono o non si sentono tali. Prendere in giro, poi, non vuol dire bullizzare. Sono due cose molto diverse. Adesso molta gente usa il termine “bullismo” a sproposito. 

Qual è la differenza? 

Marco Santin: Noi prendiamo in giro, sì, ma prendiamo in giro prima di tutto noi stessi.
Carlo Taranto: Credo ci sia stata l’impressione, sbagliata, che noi volessimo prendere in giro qualcuno a priori. Mentre non abbiamo mai avuto nessun interesse in questo. L’abbiamo fatto sempre “a posteriori”: cioè chi sbagliava un congiuntivo o un goal, oppure fa una figuraccia al Grande Fratello, veniva preso in giro nei nostri programmi. Ma non ce l’abbiamo mai avuta con nessuno in particolare.
Giorgio Gherarducci: Pensate che ogni anno gli autori del Grande Fratello ci chiamavano per dirci: “Abbiamo preso Pippirircchio, sarà perfetto per voi!”. E quello, puntualmente, non ci forniva niente. 

E quest’anno state seguendo il Grande Fratello Vip? 

Giorgio Gherarducci: No. Un po’ perché per lavoro non lo dobbiamo fare, ma soprattutto perché ha preso una deriva eccessivamente trash e drammatica che non ci interessa.
Carlo Taranto: Poi ormai sarebbe difficile prendere in giro il Grande Fratello perché dura troppo poco. Comincia e finisce subito. Quindi come fai? (scherza, ndr) 

FONTE FANPAGE