Highlander – L’ultimo immortale (Highlander) è un film del 1986 diretto da Russell Mulcahy. Ha dato inizio alla lunga serie Highlander di film e opere derivate, di genere azione-fantastico. La frase di lancio del film, “ne resterà soltanto uno”, è rimasta celebre. La saga è composta da 5 capitoli di cui i primi quattro interpretati da Christopher Lambert. 

TRAMA

New York, 1985. Due uomini si affrontano in un duello con la spada nel parcheggio del Madison Square Garden. Uno dei due uccide l’altro decapitandolo e subito dopo viene investito da un’energia emessa dal cadavere dello sconfitto. All’arrivo della polizia, l’uomo, un antiquario di nome Russell Nash, cerca di fuggire, ma viene fermato e interrogato dalla polizia. Nash è sospettato di aver ucciso l’altro uomo per prendergli la spada, un’arma antichissima di inestimabile valore, ma viene rilasciato per insufficienza di prove. Il tecnico forense Brenda J. Wyatt rinviene alcune schegge della spada di Nash, una katana, e scopre che la datazione dell’arma è incompatibile con quella che dovrebbe essere l’epoca di realizzazione; secondo le sue analisi, infatti, la katana di Nash risale ad almeno un migliaio di anni prima dell’invenzione della relativa tecnica di forgiatura.

LAMBERT: “NON HO MAI ODIATO CONNOR”

In una recente intervista con Film.it Christopher Lambert ha ricordato il suo personaggio:

Le è mai capitato di odiare Connor MacLeod?
Odiare mai, ma dopo il quarto film sentivo che avevo chiuso con la saga. Sul set dei primi tre film facevo praticamente tutto io senza ricorrere alla controfigura per le scene d’azione; nel quarto film invece ho chiesto di essere sostituito per gli stunt. Questo perché non mi piaceva più girare le scene dei combattimenti con la spada. Ho interpretato quel ruolo perché mi interessava esplorare il lato romantico dell’immortalità. L’azione non era una priorità, non lo è mai stata.  Highlander è riuscito a conquistare ben tre generazioni di spettatori: ancora oggi ci sono ragazzini di dodici anni che mi fermano e mi chiedono del film. 
Stiamo parlando del suo lavoro più grande che l’ha resa una superstar. Ha perso la testa all’epoca a causa del successo enorme del film?
Mai. La cosa più importante quando si diventa famosi è rimanere sempre la persona che eri prima. Non fare finta di essere qualcun’altro. Ho tenuto i piedi per terra. Cambiare per diventare qualcun altro vuol dire sprecare tempo. Meglio rimanere sé stessi.  
FONTE: FILM.IT