Il film

Parliamo del film del 1978 diretto da Michael Cimino. Sebbene non sia propriamente un film di guerra, è entrato nella storia del cinema anche per il suo contrasto tra le inquietanti immagini della guerra e l’anonima vita quotidiana dei protagonisti. Considerato uno dei capolavori del cinema internazionale, il film ha ricevuto 9 nomination ai premi Oscar del 1979, vincendone 5 tra cui quello per il miglior film. Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al 79º posto della classifica dei migliori cento film statunitensidi tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al 53º posto.

La trama

Sei amici (Michael “Mike” Vronsky, Nikanor “Nick” Chevatorevich, Steven Pushkov, Stanley, John Welsh e Peter “Axel” Axelrod) di cui tre russo-americani, residenti nella piccola e sonnacchiosa cittadina di Clairton (in Pennsylvania), conducono un’esistenza tranquilla tra il lavoro da operai in un’acciaieria del luogo e la caccia al cervo, di cui condividono la passione. I primi tre sono in procinto di partire per il Vietnam e uno di loro, Steven, il più timido e impacciato, sta per convolare a nozze con l’amata Angela, la quale è segretamente incinta di un altro uomo. Michael e Nick amano la stessa donna, Linda, che, a causa di un padre violento e alcolizzato, si trasferirà nella loro abitazione dopo la loro partenza. Alla fine della lunga festa per il matrimonio di Steven e Angela – durante la quale Nick chiede la mano di Linda, che accetta – quando Angela e Steven si allontanano in macchina, Nick chiede a Michael di fargli una promessa: in nessun caso egli dovrà abbandonarlo. Il giorno dopo i cinque, senza Steven, partono per la caccia e, dopo scherzi e discussioni, Michael abbatte un cervo, uccidendolo con “un colpo solo” come egli suole cacciare, ovvero con un solo proiettile in modo da dare al cervo la possibilità di sopravvivere.

Vietnam. In seguito a un’azione militare, i tre amici vengono catturati dai Viet Cong insieme ad altri soldati….

De Niro

Una delle scene più note e più iconiche del film è sicuramente quella della tortura della roulette russa nella quale i protagonisti sono costretti a puntarsi alla tempia una pistola caricata con un solo proiettile e sparare, sperando di essere fortunati e che il colpo col proiettile in canna non tocchi a loro ma a qualcun altro.

Gli attori non corrono nessun rischio perché la pistola non ha realmente nessun proiettile. O almeno, questo è ciò che dovrebbe accadere normalmente, ma sul set de Il Cacciatore De Niro avanzò una richiesta molto singolare: l’attore chiese che al regista Michael Cimino e alla co-star John Cazale diinserire un proiettile vero all’interno della pistola utilizzata per la scena della roulette russa.

Nonostante l’iniziale riluttanza di Cazale fu proprio Cimino ad accettare la richiesta di De Niro. La co-star della pellicola dovette adeguarsi alla decisione del regista ma prima di ogni nuova scena ovviamente controllava la pistola per assicurarsi di non essere veramente in pericolo di vita.

Da adesso, ogni volta che rivedrete la scena vi farà un effetto del tutto diverso, sapendo che la vita dei due attori era davvero in pericolo.