Grandissimo cult della letteratura italiana scritto da Umberto Eco, Il nome della rosa ebbe nel 1986 la sua prima trasposizione cinematografica diretta da Jean-Jacques Annaud. Tra il film e il libro persistono alcune rilevanti differenze, tanto che, essendo l’ispirazione stata presa liberamente, nei titoli di testa non è stato scritto “tratto dal romanzo di Umberto Eco”, ma “palinsesto del romanzo di Umberto Eco“.

“Un palinsesto è un manoscritto che conteneva un testo originale e che è stato grattato per scrivervi sopra un altro testo. Si tratta dunque di due testi diversi” spiegò all’epoca Umberto Eco -“Ed è bene che ciascuno abbia la sua vita. Annaud non va in giro a fornire chiavi di lettura del mio libro e credo che ad Annaud spiacerebbe se io andassi in giro a fornire chiavi di lettura del suo film”.

In ogni caso Eco accettò la versione cinematografica senza fare problemi: “Per tranquillizzare chi fosse ossessionato dal problema, posso dire che per contratto avevo diritto a vedere il film appena finito e decidere se acconsentivo a lasciare il mio nome come autore del testo ispiratore o se lo ritiravo perché giudicavo il film inaccettabile. Il mio nome è rimasto e se ne traggano le deduzioni del caso.”

Trama film

Nell’autunno del 1327 giunge in un maestoso monastero italiano il francescano Guglielmo di Baskerville (Sean Connery) con il novizio Adso da Melk (Christian Slater) per un incontro tra domenicani, francescani e delegati papali. Morti misteriose si succedono e le indagini di Guglielmo vengono ostacolate. Il delegato papale procede con metodo inquisitorio: eresia e omicidio per lui si identificano, ma la soluzione sta da un’altra parte.

Curiosità

  • Prima di Sean Connery, per il ruolo di Guglielmo vennero considerati Michael Caine, Roy Scheider, Jack Nicholson, Marlon Brando, Max von Sydow, Donald Sutherland e Robert De Niro. Quest’ultimo scartato dal regista perché aveva preteso di inserire una scena dove il suo personaggio e Bernardo Gui si scontravano in duello con la spada.
  • Per il ruolo della ragazza venne selezionata inizialmente Mathilda May, che invece prese parte al film flop Space Vampires. La parte andò a Valentina Vargas, scelta su pressante richiesta di Christian Slater.
  • Nella scena senza dialoghi in cui la ragazza seduce Adso, Jean-Jacques Annaud non diede alcuna indicazione a Valentina Vargas. Le permise di improvvisare la scena, non spiegando a Christian Slater cosa avrebbe fatto, in modo da ottenere da lui una performance più autentica.
  • Salvatore Baccaro era stato scelto per il ruolo di Salvatore, ma l’improvvisa morte dell’attore, avvenuta nel 1984, fece propendere per Franco Franchi il quale però, quando scoprì che i truccatori l’avrebbero sottoposto alla tonsura dei capelli, rifiutò la parte. In seguito il ruolo passò a un allora sconosciuto Ron Perlman.

  • Helmut Qualtinger, interprete di Remigio da Varagine, morì di cirrosi epatica subito dopo la fine delle riprese, a causa del peggioramento improvviso delle sue già precarie condizioni fisiche dovute all’alcolismo
  • Dopo 5 anni di preparazione, il film viene girato in 16 settimane fra gli studi di Cinecittà a Roma per le scene degli esterni e l’Abbazia di Eberbach in Germania per le scene degli interni. Come erroneamente si pensa, il film non fu mai girato a Castel del Monte in Puglia, ma il castello ha solo ispirato la forma della biblioteca ottagonale.
  • Il film ottenne scarso successo al botteghino americano, dove conseguì un incasso di poco superiore ai 7 milioni di dollari, contro un budget di 17 milioni e mezzo. Recuperò ampiamente con i guadagni in Europa, che fecero salire il ricavato complessivo a 77 milioni. In Italia fu il primo film per incassi della stagione 1986-87, superando blockbuster come Top Gun e Platoon.
  • Con l’ascolto di 14.672.000 telespettatori per il suo primo passaggio televisivo, avvenuto su Raiuno il 5 dicembre 1988, Il nome della rosa ha detenuto il primato di pellicola cinematografica più vista in televisione in Italia per 13 anni, fino al 2001, quando è stata superata da La vita è bella.