Il 3 luglio 1996 usciva nelle sale americane Independence Day, in concomitanza del week-end di celebrazioni proprio del Giorno dell’Indipendenza americana (4 luglio). Il film, diretto da Roland Ememrich ottenne un successo straordinario, incassando oltre 817 milioni di dollari in tutto il mondo (306 nei soli Stati Uniti), staccando alla lunga Twister e Mission: Impossible.

Per festeggiare i 25 anni della pellicola, il regista Roland Emmerich e il produttore e sceneggiatore Dean Devlin hanno raccontato all’Hollywood Reporter la storia e la genesi di Independence Day, soffermandosi anche sul cast, soprattutto sulla scelta di Will Smith, che si rivelò un po’ sofferta.

Emmerich si impuntò molto sulla data d’uscita:

Bill Mechanic, a capo della Fox, venne da me e mi disse: “Abbiamo testato il titolo. Non funziona molto bene. Vogliamo lanciare questo film nel Memorial Day [30 maggio]”. Al ché io risposi: “Che sfortuna. Mi spiace, ma rimane “Independence Day” e uscirà il giorno dell’Indipendenza”.

Il cast

“L’unico personaggio che avevamo in mente dal primo giorno era Jeff Goldblum” – racconta Dean Devlin – “Mentre lavoravamo alla sceneggiatura, facevo la mia imitazione di Jeff Goldblum. Abbiamo scritto il personaggio di suo padre [il Julius di Judd Hirsch] basandoci su mio nonno, che si chiamava anche lui Julius”.

Nei panni dei Capitano Steven “Steve” Hiller troviamo Will Smith, ma per farlo salire a bordo del progetto si faticò molto:

Ethan Hawke era sulla nostra lista, ma all’epoca lo ritenevo troppo giovane. Era abbastanza chiaro che i protagonisti dovevano essere Will Smith e Jeff Goldblum. Questa era la combinazione che avevamo pensato. Lo studio però ci disse: “No, non ci piace Will Smith. Non ci dà garanzie. Non funziona nei [mercati] internazionali”.

Ci hanno detto: “Se ingaggiate un nero per questo ruolo, ucciderete gli [incassi] esteri”. La nostra argomentazione è stata: “Beh, il film parla di alieni spaziali. Andrà bene all’estero”. È stata una grande guerra, e Roland ha davvero difeso [Smith] – e alla fine abbiamo vinto quella guerra.

Mancava poco alle riprese e non avevamo ancora ingaggiato Will e Jeff. Mi sono impuntato – dice Emmerich, che arrivò quasi alle minacce –  “Quelli della Universal chiamano ogni giorno, quindi datemi questi due attori o mi trasferisco là”. Non credo che sarebbe stata una possibilità [di spostare effettivamente gli studios], ma era una grande mossa.

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