Puntualmente nel palinsesto della tv torniamo a vivere una delle tante avventure vissute dal re delle avventure: Indiana Jones.

Dopo gli entusiasmanti I predatori dell’arca perduta e Indiana Jones e il tempio maledetto, il mitico archeologo interpretato da Harrison Ford si trova coinvolto, nel terzo capitolo, in un nuovo intrigo internazionale, questa volta in compagnia di suo padre, nei cui panni troviamo Sean Connery.

Nel 1938, Indiana Jones, celebre archeologo, apprende che suo padre, Henry, anch’egli archeologo, è stato rapito perché prossimo, con i suoi studi, ad individuare il luogo dove è custodito il Santo Graal, il calice in cui, secondo la leggenda, Gesù Cristo bevve nell’Ultima Cena.

Curiosità

Uscito nel 1989, Indiana Jones e l’ultima crociata venne diretto come i precedenti due capitoli da Steven Spielberg. Le prime due bozze della sceneggiatura sono state realizzate da Chris Columbus, il regista di Mamma, ho perso l’aereo e dei primi due capitoli di Harry Potter. La sceneggiatura finale è stata invece scritta da Jeffrey Boam, mentre una delle bozze di Columbus venne pubblicata in rete nel 1997 alimentando voci, poi smentite, che potesse essere la trama della quarta pellicola della saga.

Sean Connery e Harrison Ford si passano appena 12 anni d’età. Come mai venne scelto Sean Connery, per interpretare il papà di Indy, Henry Jones? Perché nella produzione della saga era in giro già da tempo la battuta secondo la quale Indiana Jones era il “figlio” di James Bond, e quindi chi meglio del suo interprete più celebre? 

Nei panni di Indiana Jones da giovane c’è il compianto River Phoenix. L’attore rifiutò però di riprendere il ruolo anche nella serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones e così la parte alla fine andò a Sean Patrick Flanery.

Indiana Jones e l’ultima crociata ci dà modo di scoprire il vero nome dell’archeologo: Henry Jones Junior, o anche più semplicemente soltanto Junior. Indiana è invece il nome del cane che aveva il protagonista quando era un ragazzino, mentre nella realtà l’ispirazione è arrivata dal nome del cane di George Lucas.

In questo film compare la Croce di Coronado. Si tratta dell’unico oggetto riportato alla luce da Indiana Jones nei quattro film che è stato del tutto inventato in fase di sceneggiatura,  a differenza degli altri cimeli che in realtà sono esistiti.

Così come i due precedenti capitoli, anche il terzo episodio della saga di Indiana Jones si è rivelato un clamoroso successo. Ai botteghini mondiali la pellicola, costata 48 milioni di dollari, ne ha conquistati più di 474 milioni, andando a battere Batman di Tim Burton. Oltre ai soldi, il film si è inoltre portato a casa un Oscar, quello di miglior montaggio sonoro, sulle tre nomination ottenute.